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La moglia di Alika (al centro)
La moglie di Alika (al centro)

La morte di Alika, la scuola si mobilita per sostenere la famiglia Ogorchukwu

“A settembre, quando l’onda emotiva legata alla tragedia si sarà sgonfiata, dovremo mettere in campo delle iniziative concrete per sostenere economicamente la famiglia di Alika Ogorchukwu: sicuramente a scuola avvieremo una raccolta fondi per aiutare la moglie a crescere il piccolo Emmanuel”. Sandro Luciani, il preside dell’istituto comprensivo Tacchi Venturi di San Severino è scosso, come del resto tutta la comunità scolastica settempedana, perché il ragazzo – 8 anni – ha appena concluso il terzo anno della Primaria e quindi fra un mese e mezzo inizierà a frequentare la quarta. “È un bambino perfettamente integrato, come del resto tutta la sua famiglia – dice Luciani – e, al di là della raccolta fondi che sicuramente avvieremo a settembre, sarà necessario collaborare con il Comune per trovare una forma di sostegno strutturale utile a garantire il sostentamento della famiglia Ogorchukwu, ora orfana di Alika. Pensiamo a un lavoro fisso per la madre. Di questo dovremo ragionare con il Comune”.

Luciani aggiunge che il caso della famiglia Ogorchukwu “non è certo l’unico del quale siamo chiamati come istituzione scolastica a farci carico. A scuola abbiamo i figli dei profughi afghani e ucraini, e poi quelli di diverse famiglie italiane che, allo stesso modo, non navigano in buone acque dal punto di vista economico”.

“Siamo sconvolti – conclude il dirigente scolastico -. L’unica cosa che posso dire è che noi lavoriamo tutto l’anno per favorire l’inclusione sociale, il numero dei bambini stranieri iscritti alla nostra scuola lo dimostra più di ogni altra cosa. Adesso però è finito il tempo delle parole, dobbiamo rimboccarci tutti le maniche per aiutare la moglie di Alika e suo figlio”.

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