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Pacifico Sciapichetti, in arte "Pacì"
Pacifico Sciapichetti, in arte "Pacì"

Chiesa della Misericordia: dal 2 aprile in mostra le opere di “Pacì”

Sabato 2 aprile, alle ore 17.30, Pacifico Sciapichetti – in arte Pacì – inaugura la sua personale nella chiesa della Misericordia, in Piazza del Popolo. La mostra resterà aperta per tutto il mese di aprile (orari 9-12, 16-20).

Ma chi è Pacì e cosa espone?

Innanzi tutto diciamo che è un “settempedano Doc”. E’ nato infatti a San Severino il 25 gennaio 1950 e, dopo essersi diplomato al Liceo artistico, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Macerata dove ha avuto come maestro lo scultore Valeriano Trubbiani. E’ in questo periodo che nasce in lui la ferma volontà di diventare scultore, realizzando così una passione che vive nel suo animo fin dalla prima adolescenza.

Egli traspone nelle sue opere i propri sentimenti, dato che considera l’opera d’arte come una liberazione di personalità. In particolare nella scultura adotta volutamente materiali “poveri” come il ferro, il cemento, la sabbia, il gesso.

Ma nel corso della sua attività artistica Pacì ha alternato ai lavori scultorei anche delle opere pittoriche che pure vengono esposte in questa mostra.

Pacifico Sciapichetti è stato insegnante di Educazione artistica alle Scuole Medie, in Trentino, soprattutto a Cles, ed è in pensione dal giugno 2012.

Oggi, a distanza di tanti anni dalla personale che tenne nella sala consiliare del Comune di San Severino, torna a casa – nella sua città d’origine – con questa antologica in cui ripercorre il suo percorso umano e professionale, volgendo lo sguardo alle proprie radici: da qui, come visto, partì giovinetto per studiare, insegnare e fare la sua vita, animato costantemente dal desiderio di esprimere pensiero e sentimenti attraverso quella plasticità che deriva da mani sapienti e ispirate.

Adesso, per noi settempedani, è un onore poterlo riabbracciare e riscoprire la sua arte. Oltretutto la mostra ci offre l’opportunità di riflettere anche sulle continue atrocità della guerra, perché proprio questo è uno dei temi maggiormente raccontati dall’arte di Pacì.