Sembrano probabili per la riapertura delle discoteche le date di sabato 24 o lunedì 26 luglio, con capienza al 50% all’aperto e con il codice Or per l’accesso dei clienti. Sono in fermento gli appassionati del liscio che a San Severino hanno il loro tempio nel “Faro”, storico locale nella frazione Taccoli i cui titolari sono i fratelli Massimiliano e Cristiana Caciorgna.
Massimiliano, cosa ne pensa della possibile riapertura delle discoteche con il Green pass?
«Sono d’accordo perché in primo piano si deve sempre porre la salute pubblica. Rispetto e sicurezza devono essere anteposti a tutto. Intanto, noi siamo pronti».
Come avete vissuto il momento di stand-by?
«È stata dura. In pratica sono due anni che siamo rimasti con le mani in mano. Sono del parere che si poteva agire diversamente a livello di norme. Poche, semplici, di buon senso ma che avrebbero dovuto essere rispettate da tutti, sempre. Invece il settore dei locali da ballo è stato oltremodo penalizzato con la serrata totale. Altri hanno limitato i danni».
A cosa si sarebbe dovuti stare più attenti?
«Mentre noi siamo rimasti chiusi, altrove si balla all’aperto con norme di sicurezza fatte osservare blandamente. Per non parlare delle feste private non autorizzate. Si pensi al proliferare dei “rave” fra i ragazzi all’insegna del “tana libera tutti”. Noi nel nostro locale garantiamo la sicurezza al 100% nel rispetto delle attuali norme anti Covid».
Cosa propone?
«Riapertura delle sale da ballo con regole precise, da far rispettare, ma con l’opportunità di far ripartire un settore che ormai è allo stremo dopo due anni di inattività o quasi. Noi per ora ci siamo arrangiati con il ristorante-pizzeria attiguo al Faro e con la piscina all’aperto. L’importante per il ballo è però essere celeri nel decidere. Con la prima pioggia di agosto le danze all’aperto diventano già un ricordo. Poi arriveranno le probabili restrizioni autunnali…».
Per dirla con i datati Righeira, “l’estate sta finendo…”.
Lu.Mus.