Sanità in difficoltà per l’avanzare del Covid. E l’ospedale di San Severino, già colpito in questa seconda ondata in Oncologia e all’Hospice, viene ora spogliato di diversi servizi per dirottare il suo personale nelle strutture che sono in “prima linea” nella lotto contro la pandemia. La Week surgery al quarto piano è stata bloccata nei giorni scorsi, adesso la scure si abbatte sulla Lungodegenza.
Ecco la nota della Cgil. «Siamo venuti a conoscenza che in queste ore chiuderanno il reparto di lungodegenza dell’ospedale di San Severino – spiegano John Palmieri segretario Fp-Cgil e Sonia Prosperi delegata sanità Fp-Cgil Macerata – per reperire ulteriore personale da inviare al Covid Center di Civitanova per l’apertura di un nuovo modulo, nello specifico 6 infermieri e 6 Oss”.
In precedenza erano già stati spostati due dottori.
“Non più lontano di ieri (domenica; ndr) – dicono i due sindacalisti – è pervenuta una disposizione di servizio al Responsabile del reparto Medicina di San Severino da parte del Direttore sanitario dell’Area Vasta 3, nella quale si invitava a dimettere/trasferire i pazienti degenti (32 ricoverati totali al 15 novembre) fino ad arrivare ad un massimo di 20 ricoverati presso la struttura settempedana. Il personale interessato al trasferimento è stato avvisato in tarda mattinata di oggi (lunedì 16 novembre; ndr), con un preavviso esiguo e raccapricciante, gli è stato comunicato di presentarsi alle 16 al Covid center per la formazione, ed alcuni di loro dovranno svolgere il turno di notte. Non sono più accettabili le modalità con cui vengono prese queste decisioni: viene messa a repentaglio la sicurezza dei malati e degli operatori sanitari. Peraltro sono in forte aumento i casi di contagio tra gli stessi, si rischia il collasso dell’intero sistema. Vengono lasciati aperti gli ospedali, ma a quale prezzo? I servizi sono ridotti all’osso, il personale è esausto, lavora spesso su doppi turni saltando il riposo, ed è sempre più ridotto nei numeri ed ancora una volta ne subisce le conseguenze assieme ai cittadini. Il Covid center è una struttura dell’Asur Marche, deve quindi farsi carico del personale per poterne garantire il funzionamento, attingendo anche dalle altre Aree vaste. La Cgil chiede assunzioni straordinarie ed immediate a tempo indeterminato in deroga alle disposizioni vigenti: il tempo stringe ed il sistema non reggerà ancora per molto».