Per antica tradizione, ogni anno l’Accademia italiana della cucina invita tutte le 224 delegazioni italiane e le 82 degli altri Paesi del mondo a organizzare una “seduta ecumenica” da tenere alla stessa ora (considerando ovviamente l’ora legale di ciascuna nazione) per affrontare ogni volta un argomento diverso. Quest’anno il tema proposto dal Centro studi nazionale dell’Aic è stato “Fritti, frittate e frittelle”. Ogni delegazione, poi, ha inviato alla presidenza nazionale una relazione sul tema.
La delegazione maceratese, quando ancora si poteva cenare fino a mezzanotte, ha tenuto la “seduta ecumenica” 2020 nel ristorante “Due Torri” di San Severino (rispettando rigorosamente tutte le regole delle distanze e delle mascherine) con un menù dedicato interamente al fritto, che ha avuto grande successo. Molto interessante è stato l’intervento del professor Sauro Vittori, il quale ha spiegato quali sono le caratteristiche che deve avere un olio per friggere. Bisogna tener conto del punto di fumo, superato il quale si verificano fenomeni chimici tali che possono danneggiare la salute. Nel corso della serata c’è stato anche un confronto tra due fritture diverse: una con olio extravergine di oliva e l’altra con lo strutto in padella di ferro. Non sono mancati ovviamente i complimenti per il titolare del ristorante, Paolo Severini, e applausi per la cuoca Secondina, avendo presentato delle fritture eccellenti. A tutti gli accademici è stato fatto omaggio del volume “Fritti, frittate e frittelle”.