Finita l’emergenza sarà un nuovo spazio di incontro e aggregazione ma, al momento, nasce come luogo di promozione di progetti e percorsi individuali di integrazione sociale e culturale. Il suo utilizzo sarà poi aperto anche ad ospitare interventi di prevenzione del disagio e promozione del benessere giovanile. Si chiama “Tutti al Centro” ed è il nuovo centro polifunzionale che l’Ambito territoriale sociale 17, l’Unione montana e il Comune di San Severino hanno pensato per far incontrare in modo particolare i giovani.
Lo hanno inaugurato il vicesindaco Vanna Bianconi, il presidente dell’ente comunitario, Matteo Cicconi, e il coordinatore d’Ambito, Valerio Valeriani. Il Centro sorge in via Salimbeni, ma ha pure dei locali nel vicino ex monastero cistercense.
“Possono così trovare spazio lo sportello informativo, il tavolo povertà, il centro famiglie e il centro giovanile – spiega il coordinatore Valerio Valeriani -. Le finalità sono molteplici: migliorare la capacità dei giovani di progettare il loro futuro, nell’ottica di una crescente stima del sé, valorizzando il protagonismo attivo e partendo dai loro interessi, capacità e attitudini; promuovere la motivazione allo studio e alla partecipazione; prevenire la diffusione di vari abusi; sviluppare nel territorio una cultura di attenzione alle istanze e alle problematiche dei giovani; promuovere e organizzare iniziative proposte da quest’ultimi e attivare momenti di supporto e sostegno scolastico, grazie alla presenza dei volontari delle associazioni e dell’aiuto spontaneo dei pari”.
“Quello cui abbiamo pensato prioritariamente – spiega il vicesindaco Vanna Bianconi – è stato aprire una struttura capace di avvicinare sia i ragazzi “soli”, che per interessi o per situazioni personali possono trovare nel centro proposte, strumentazioni, accoglienza che lo attraggono, sia gruppi già esistenti, naturali o semi-organizzati che possono chiedere supporto al centro per la realizzazione di iniziative musicali, culturali, teatrali, espressive”.
A un’azione di avvicinamento dei ragazzi ha creduto anche Matteo Cicconi, presidente dell’Unione montana: “Purtroppo l’attuale fase di emergenza non ci consente di aggregare tante persone, ma abbiamo deciso di sfruttare proprio questo periodo per pensare a cosa poter ospitare nel Centro in un futuro, ce lo auguriamo tutti, molto prossimo”.