Gabriele Cipolletta è ancora il presidente, per l’undicesimo anno consecutivo, dell’Inter club di San Severino, intitolato a “Giorgio Muggiani”, lo storico fondatore del club nerazzurro. Sono stati per la società meneghina anni poco gratificanti dal punto di vista sportivo dopo l’esaltante stagione 2010. Per il presidente dal punto di vista professionale e personale sono stati anni terribili a partire dalla “perdita” della sorella nel 2010 (con continue disavventure nel lavoro e nella famiglia), ma lui è rimasto sempre in piedi, integro e saldo sui suoi principi e sui suoi valori, utilizzando e facendo propria talvolta, se le situazioni drammatiche e farsesche allo stesso tempo lo imponevano, in modo ironico e “ad arte” una caratteristica con cui giornalisticamente viene qualche volta definita la squadra ambrosiana: “Pazza Inter”. Come nella seconda giornata di questo campionato quando negli ultimi quattro minuti è riuscita a ribaltare e vincere la partita con la Fiorentina, praticamente persa. Un po’ come gli avversari nella vita di Gabriele, che pensavano di averlo domato, vinto, distrutto e si sono ritrovati a… 0 punti. Con la differenza che la squadra viola ha giocato con onestà, onore e limpidezza, mentre i “nemici” nella vita di Gabriele hanno provato (e stanno ancora provando) ogni sorta di “azzeccagarbuglio”.
Nella foto: la premiazione, con maglia personalizzata per il decennale del Club, che Gabriele Cipolletta, in qualità di presidente, ha ricevuto a San Siro nel mese di gennaio. A Milano circolava il coronavirus, ma lui era praticamente già “vaccinato” dagli eventi dei suoi ultimi anni.