Il week end di Ferragosto è solitamente un tempo di riposo per ricaricare le batterie in vista della ripresa dell’attività a pieno ritmo. Ne abbiamo approfittato per rivolgere alcune domande ai rappresentanti consiliari di minoranza, cercando di approfondire alcuni temi del momento.
Abbiamo intitolato la serie di interviste “Il caffè d’agosto”.
Oggi ospitiamo Mauro Bompadre, capogruppo del Movimento 5 Stelle.
E’ iniziato il conto alla rovescia per le Regionali: come le vede?
“Dopo cinque anni di governo Ceriscioli ci auguriamo che le prossime elezioni possano segnare una svolta. Troppo grande è stato il flop di questa Giunta, specie sul fronte della sanità e della ricostruzione post terremoto. Vedremo quale compagine vincerà… Ci auguriamo che la politica regionale cambi davvero! Il Movimento 5 Stelle propone con il candidato presidente Mercorelli dei programmi diametralmente opposti. Ad esempio, proprio in materia di salute pubblica, diciamo sì a una sanità diffusa sul territorio e no al progetto degli ospedali unici provinciali”.
Fra meno di un anno si vota anche a San Severino: qual è la situazione, secondo lei, su questo fronte?
“Veniamo da più di 4 anni non semplici, certamente il sindaco Rosa Piermattei non è stata fortunata su questo: ha cominciato col terremoto e chiude ora il mandato con l’emergenza sanitaria dovuta al Covid. Per il futuro bisognerà inquadrare lo scenario politico del dopo-voto regionale e capire poi quali attori avremo in campo a livello locale. La situazione è molto fluida, in evoluzione, anche per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle”.
Come diceva, prima il sisma e poi il coronavirus… Che giudizio dà di questi anni di amministrazione comunale?
“Dopo il terremoto il sindaco Piermattei e la maggioranza hanno dimostrato un buon grado di operatività, ma il giudizio positivo si ferma qui perché poi è mancata una visione strategica per il futuro di San Severino. La politica sanitaria è stata fallimentare: prima è stato strizzato l’occhiolino a Ceriscioli per ottenere qualche vantaggio, ma lui ha tirato dritto per la sua strada calpestando il nostro ospedale, poi sono stati coinvolti gli altri sindaci del territorio per una battaglia comune che, però, non ha avuto un seguito concreto. Nessun documento, solo aria fritta. Pure sul fronte-scuola, la Giunta aveva pensato inizialmente a un progetto faraonico per un campus fra Glorioso e Granali, ma alla fine la montagna ha partorito un topolino accontentandosi di risistemare la vecchia “Luzio”. Infine, anche dal punto di vista della disponibilità, l’inizio di questa Amministrazione era stato promettente; poi, però, col passare del tempo la Giunta si è rivelata un muro di gomma, refrattaria rispetto a ogni proposta delle minoranze”.
Le sue priorità nell’impegno di fine mandato?
“L’ospedale resta al primo posto, per cercare di salvaguardarlo e, laddove possibile, potenziarlo. Per il resto siamo pronti a esercitare appieno il nostro compito di verifica e controllo dell’attività amministrativa, affinché non ci siano cattive sorprese per la cittadinanza. Come quella criticata di recente da tutte le opposizioni e riguardante la pubblica illuminazione, la cui gestione deve restare all’Assem e non essere concessa a privati”.