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Lettera dei sindaci dell'Alto maceratese all'Asur per conoscere la situazione sanitaria legata al Covid-19
I casi positivi a San Severino sono saliti a 79

Ospedale e Case di riposo, i sindaci incalzano l’Asur su tamponi e casi positivi

I sindaci Renzo Marinelli di Castelraimondo, Luigi Nazareno Bartocci di Esanatoglia, Vincenzo Felicioli di Fiuminata, Sandro Botticelli di Gagliole, Massimo Baldini di Matelica, Matteo Cicconi di Pioraco, Rosa Piermattei di San Severino e Pietro Tapanelli di Sefro, che raccolgono la gran parte del territorio della ex Comunità montana dell’Alta valle del Potenza-Esino, si dicono preoccupati per la presenza di contagi tra il personale dipendente dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino, l’unico no-Covid del territorio e al quale fa riferimento – per patologie ordinarie – una vasta utenza dei Comuni da loro amministrati. Sembra infatti che siano risultati positivi un dottore e un’infermiera, ma la notizia non è stata confermata ancora dall’Asur. Inoltre i sindaci esprimono la stessa preoccupazione per la presenza di contagi tra il personale dipendente e ospite di varie Rsa e Case di riposo della zona, a cominciare da quella di Castelraimondo, dove si sono registrati purtroppo molti casi.

Così, tutti insieme, hanno inviato una lettera al presidente della Regione, Luca Ceriscioli, al Direttore generale dell’Aurs Marche, Nadia Storti, al Direttore dell’Area vasta 3, Alessandro Maccioni, e per conoscenza al Prefetto di Macerata, Iolanda Rolli, ponendo una serie di quesiti:

  1. Se il personale medico, paramedico e amministrativo è stato sottoposto a verifica con tampone;
  2. Se sì, quanti di essi sono risultati positivi e quali misure si intendono mettere in atto per impedire il propagarsi dell’infezione;
  3. In caso contrario, se è prevista o meno l’esecuzione di tamponi al personale. Caso mai, quali sono le motivazioni che impediscono tale esecuzione;
  4. Quali siano le iniziative che, data la fragilità delle persone anziane, e avendo recepito l’allarme del comitato Scientifico nazionale, si intendono assumere presso le Rsa locali per impedire il diffondersi dell’infezione e se è prevista l’esecuzione dei tamponi al personale delle stesse Rsa.
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