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Il catalogo della mostra
Il catalogo della mostra

Patrimonio religioso: in mostra le foto di Luca Cristini scattate subito dopo le scosse

A tre anni dalle scosse devastanti del 26 e del 30 ottobre 2016, l’architetto Luca Maria Cristini ha voluto ricordare quel tragico evento con alcuni suoi scatti eseguiti con il telefono cellulare durante il lavoro di recupero di un patrimonio culturale fortemente danneggiato dal sisma e recuperato anche in modo rischioso grazie agli interventi dell’Unità di crisi della Diocesi di Camerino e San Severino, alla collaborazione dei Vigili del fuoco e del Reparto dei Carabinieri per la tutela del Patrimonio culturale.
Si tratta di immagini scattate sotto la spinta delle emozioni e delle sensazioni del momento, dell’urgenza di documentare in qualche modo e di conservare almeno la memoria di un patrimonio religioso che rischiava di andare perduto per sempre. Nonostante queste condizioni tecniche e ambientali sfavorevoli, molte di queste immagini hanno una loro dignità estetica e trasmettono una loro “poesia” visiva, per cui hanno meritato di essere esposte in mostra presso il “Bar Pino” e di essere raccolte in una piccola ma elegante pubblicazione intitolata serio-ironico Scherza con i fanti e lascia stare i santi.
Si tratta di un’iniziativa che aiuta a riflettere su quanto è accaduto e a comprendere meglio il valore dei nostri beni storico-artistici che non sono soltanto degli oggetti d’arte e degli oggetti di devozione ma che, visti con un occhio diverso e decontestualizzante, sembrano animarsi ed esprimere sentimenti umani.
Il catalogo, che comprende venti fotografie, contiene un’introduzione alle immagini da parte dell’autore che spiega le ragioni della nascita e della volontà di comunicare ad altri di questo suo lavoro, le sensazioni provate in quei momenti, il valore di quelle testimonianze religiose.

Il lavoro è introdotto da una presentazione di Maria Francesca Alfonsi, giornalista del Telegiornale di Rai Marche. Segue poi un contributo di Alberto Pellegrino, sociologo ed esperto di comunicazione, che sottolinea come la sociologia della religione e l’antropologia culturale abbiano messo in evidenza l’importanza che ha la religiosità popolare nel nostro patrimonio culturale. Si evidenzia inoltre come le pratiche religiose a carattere popolare siano particolarmente legate al territorio e alle tradizioni storiche di una determinata comunità. Viene infine sottolineato lo stretto legame tra la religiosità popolare, la poesia religiosa che nasce nel Medioevo e arriva fino ai nostri giorni, le arti figurative che hanno celebrato e tramandato la venerazione per Gesù Cristo, la Madonna e alcuni Santi.

Le immagini scattate da Cristini sembrano restituire nuova vita e un’inaspettata linfa di umanità a queste statue spesso mutilate o addirittura ridotte in frantumi che diventano testimoni muti, ma nello stesso tempo palpitanti, di una tragedia che ha colpito la nostra terra e le popolazioni che da secoli risiedono su di essa, colpendole negli affetti familiari, nei beni materiali, nelle memorie e nelle tradizioni tramandate con amore di generazione in generazione, un patrimonio che non deve essere disperso ma salvato e trasmesso ai più giovane, perché in esso risiedono alcune delle nostre più importanti radici.

La redazione

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