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Vittorio Sgarbi con suo padre Nino
Vittorio Sgarbi con suo padre Nino

Pure il sindaco Rosa Piermattei al funerale di ‘Nino’ Sgarbi

Nelle prime ore di martedì 23 gennaio si è spento all’età di 97 anni il papà di Vittorio Sgarbi, Giuseppe “Nino”, patriarca di una famiglia che ha fatto della cultura e dell’arte il proprio vivere quotidiano. Oggi (giovedì 25 gennaio), nella piccola chiesa di San Gregorio in via Del Cammello a Ferrara, sono stati celebrati i suoi funerali dall’arcivescovo emerito Luigi Negri. Tante persone si sono strette attorno al critico d’arte e alla sorella Elisabetta. Fra le varie autorità era presente anche il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei. “Nino” – è stato ricordato – era un uomo colto, dedito alla sua famiglia e al suo mestiere di farmacista. Nella sua vita ha saputo dare spazio alle due personalità irruente ed eclettiche della moglie Rina e del figlio Vittorio. Proprio la mancanza della sua Rina, scomparsa tre anni fa, per Giuseppe Sgarbi è stato un duro colpo. Solo grazie alla scrittura, che lo ha visto esordire a 93 anni con il suo primo romanzo, era riuscito a dare senso agli ultimi anni di vita. “Un vero patriarca”. Questo è stato il ricordo del figlio Vittorio mentre varcava la porta della chiesa. “Mio padre – ha poi detto – era la forma, mia madre l’energia. Mia madre aveva un’irruenza divisiva, Nino era l’uomo della pacatezza che univa tutta la famiglia. Se negli anni della giovinezza e dell’età adulta sono stato sempre più legato a mia madre per indole, interessi e modo di fare, negli ultimi anni il progressivo spegnersi dell’energia della Rina mi ha fatto scoprire la grandezza di mio padre, fino ad allora rimasta nell’ombra. Una grandezza che si è manifestata nei suoi libri che ho finito per apprezzare più di quelli che ho scritto io”.
Tante, come detto, le personalità giunte in chiesa per dare l’ultimo saluto a Giuseppe Sgarbi: erano presenti i sindaci di Ro, di Ferrara e di Stienta che hanno preso la parola per un breve ricordo, i sindaci di Urbino e San Severino e Castiglion Fiorentino molto vicini a Vittorio. Presenti anche i vertici della casa editrice ‘La Nave di Teseo’ della quale è presidente Elisabetta e l’amico scrittore Roberto Pazzi che ha letto la poesia ‘Padre’ di Camillo Sbarbaro. Non mancavano neppure alcuni volti noti dello spettacolo amici di Vittorio come Gianfranco Vissani e Tony Renis. Proprio Renis, mentre il feretro usciva dalla chiesa pronto per raggiungere quello dell’amata Rina che riposa nella cappella di famiglia del cimitero di Stienta, ha intonato la celebre canzone di Modugno ‘Ciao ciao bambina’.

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