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Una delle manifestazioni cittadine in difesa del nostro ospedale
Una delle manifestazioni cittadine in difesa del nostro ospedale (era il 2016)

Il Comitato diffida l’Asur a chiudere il punto nascita

Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento di chiusura del punto nascita di San Severino che, come noto, era stata avanzata dal Comitato per la difesa e la tutela dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” con un ricorso in appello dopo la pronuncia del Tar delle Marche che, in precedenza, non aveva sospeso (se non per qualche giorno in via cautelare) le famigerate Determine-Asur.

Così, da lunedì 14 marzo, il punto nascita deve chinare il capo alle volontà politiche di una Regione sorda di fronte alle tante… ragioni della nostra struttura e del nostro territorio.

Il Comitato, però, non si arrende! Tramite gli avvocati Marco Massei e Stefano Filippetti, ha inviato infatti una lettera di diffida alla Regione e all’Asur affinché non diano ancora esecuzione all’atto che dispone la chiusura del reparto.

Motivo? Il Consiglio di Stato ha evidenziato nel suo atto che appare necessario “ogni ulteriore approfondimento, nel merito, delle questioni controverse”, riferendosi in particolare all’adeguatezza o meno dell’ospedale di Macerata chiamato ora ad assorbire la gran mole di lavoro che finora ha svolto egregiamente il punto nascita di San Severino.

“Con ciò si segnala la necessità di valutare, nella opportuna sede di merito, le questioni che vengono definite controverse – spiegano gli avvocati Massei e Flippetti – e che, pertanto, sono suscettibili anche di diversa soluzione rispetto a quella temporaneamente adottata dal Consiglio di Stato. Quindi, il Comitato chiederà al Tar l’immediata fissazione del giudizio di merito per definire, una volta per tutte, le delicate questioni espresse nel ricorso”.

Da qui la richiesta all’Asur – “per ragioni prudenziali, discendenti dalla tutela di un diritto costituzionalmente protetto (art. 32), dal principio comunitario di precauzione nella salute umana, nonché da evidenti aspetti di opportunità, anche sostanziale” – di “non attuare il provvedimento di chiusura del punto nascita fino alla definizione del giudizio di merito che sarà celebrato dinanzi al Tar Marche”.

“Perché altrimenti – si legge nella lettera di diffida – si rischierebbe di pregiudicare irrimediabilmente il diritto alla salute di gestanti e nascituri che (ancora) accedono al punto nascita settempedano”.

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