Sono sedici le chiese settempedane che figurano nel Piano ricostruzione dei Beni culturali presentato dal Mibact dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016. L’elenco ricomprende anche la chiesa di San Giuseppe, in piazza, che era già in piena fase di ristrutturazione dopo il rogo di Capodanno del 2009 e che rientra oggi fra gli interventi prioritari. Poi c’è quella di Santa Chiara, a Castello al monte, già presente nel primo stralcio.
Fra i luoghi di culto che saranno sottoposti a recupero figurano anche il santuario di San Pacifico, l’abbazia di Santa Maria di Valfucina, le chiese di San Filippo e Santa Maria della Pieve e diverse altre chiese del vasto territorio comunale: Santa Maria Assunta a Cesolo, Sant’Anna a Parolito, San Giovanni Battista nella frazione di Colleluce, San Paolo al Ponte, Santa Maria Annunziata ad Aliforni, San Pietro Apostolo nella frazione Biagi, Sant’Antonio Abate a Castel San Pietro, San Pietro Apostolo a Serripola, Santa Maria Assunta a Carpignano e San Giovanni Battista nella frazione dei Granali.
“Abbiamo dato priorità agli interventi nelle scuole e, prima ancora, ai sopralluoghi negli edifici privati al fine di mettere in condizione tante famiglie di ritornare nelle proprie case ma anche quello delle chiese e degli edifici di culto era per noi un capitolo comunque importante – sottolinea il sindaco Rosa Piermattei –. Le nostre chiese sono un tesoro diffuso su tutto il territorio e custodiscono opere di inestimabile valore. Il terremoto ha danneggiato le strutture ma la comunità ha bisogno di questi luoghi anche per ritrovarsi e per trovare nella fede un momento di conforto e speranza”.
In piazza: il campanile di San Giuseppe