“Filumena Marturano”, uno dei testi più celebri di Eduardo De Filippo, è andato in scena proprio questa settimana al Teatro Quirino di Roma, nella versione diretta da Liliana Cavani e interpretata da Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses. Ad annunciarlo la testata nazionale teatro.it, che lo definisce nientemeno che “lo spettacolo dell’anno”.
Il bello è che lo stesso spettacolo si è tenuto sul palco del Feronia, diversi giorni prima della tappa romana. Una conferma ulteriore della validità di questa stagione teatrale, pur se partita in ritardo a causa del terremoto. Il pubblico settempedano ha partecipato con entusiasmo, apprezzando in particolar modo la performance degli attori e il loro discorso di saluto al termine della commedia. “Essere qui stasera, dopo tutto quello che vi è capitato, era qualcosa a cui tenevamo molto. Siete un popolo forte, andate avanti così… aiutatevi da soli, è meglio”. Parola di Gleijeses. Ed è così che uno degli insegnamenti più disarmanti di Filumena Marturano – un laicissimo “aiutati, ché Dio t’aiuta” – è diventato spunto per un augurio molto speciale al pubblico settempedano. Sul palco del Feronia è salito un cast di una bravura complessivamente magistrale, capitanato da un Geppy Gleijeses di grande carisma e una Mariangela D’Abbraccio in forma smagliante. Il risultato? Un affresco immediato e diretto, dall’attualità sorprendente: il percorso di una donna abituata a cavarsela da sola, ma che accetta anche mezzi poco leciti pur di assicurare un futuro ai suoi ragazzi. Perché “i figli so’ figli” e di fronte a questo non c’è orgoglio che possa sentirsi calpestato.
Mariangela D’Abbraccio, diretta dalla regista Liliana Cavani, ci ha regalato l’istantanea di una donna dignitosissima pur nell’arrangiarsi, intelligente anche se non istruita, pronta all’amore e al perdono anche se ferita nei sentimenti. Geppy Gleijeses è la sua controparte perfetta, ora arrabbiato, ora sornione, ora affettuoso. Le performances dei comprimari, specialmente Nunzia Schiano e Mimmo Mignemi, sono autentiche perle nel tessuto della messa in scena. Tutto si è composto in un quadro armonioso e coinvolgente, apprezzatissimo dal pubblico settempedano. D’altronde, stiamo parlando dello spettacolo dell’anno.
Alessandra Rossi