Per quel che può contare, pure “Il Settempedano” è stato fiaccato dalla violenza di questo terremoto. Proviamo a rialzare la testa per dovere di informazione e per dare un segnale di ripresa, cercando di mantenere vivo uno spirito di comunità che in una situazione del genere può rinfrancare gli animi contro lo scoramento e la paura. La testata online resta a disposizione di tutti per appelli, segnalazioni, pubblicazione di foto o racconti personali. Uniti possiamo farcela meglio…
Di seguito proponiamo un servizio di Alessandra Rossi (cui va il nostro grazie) che riassume un po’ le ultime ore di questo dramma collettivo.
Ecco qual è attualmente – e come si sta evolvendo – la situazione dell’accoglienza a San Severino. La scorsa notte più di seicento persone hanno trovato riparo nelle cinque strutture ricettive del territorio: il palasport comunale, le due palestre dell’Istituto comprensivo Venturi, la palestra del plesso scolastico di Cesolo e un modulo abitativo presso l’ex chiesa di Cesolo. “Qui al Palasport hanno dormito in duecento – ha spiegato l’assessore Vanna Bianconi – come pure all’Istituto Tacchi Venturi. Ma il numero di chi ha dormito fuori casa è infinitamente maggiore. Qui intorno al palasport, per esempio, era pieno di macchine: gente che ha preferito passare la notte all’aperto, ma restando nelle vicinanze per poter usufruire del bagno”. E questa sera si attendono molte più persone nei centri di accoglienza: “Monteremo palloni e tende qui, nel campo sportivo. Contiamo di aggiungere all’incirca trecento posti letto”.
L’Amministrazione comunale non si è mai fermata da ieri mattina. Al momento, l’ingresso del palasport è il loro centro operativo: un tavolino in plastica è il nuovo, momentaneo, ufficio per lo smistamento verso le strutture alberghiere. Al tavolo accanto i volontari della Croce rossa gestiscono posti letto e pasti. Si cerca di fare il possibile con ciò che si ha, perché il terremoto ha toccato tutti i Comuni della zona. Sta a significare che ogni paese, al momento, può contare quasi esclusivamente sulle proprie forze, la propria Cri, la propria Protezione civile. Nelle ultime ore, fortunatamente, sono arrivati a dare manforte alcuni volontari dalla Croce rossa di Roma, più le Misericordie. Così i ragazzi di San Severino hanno potuto tirare un po’ il fiato.
Tra le dodici e le tredici di oggi, al palasport, la Giunta settempedana è stata raggiunta dal presidente della Regione Ceriscioli, dall’assessore regionale alla Protezione civile Sciapichetti, dal Capo della Protezione civile Curcio e dal Commissario straordinario Vasco Errani, atterrato in elicottero sul prato del “Comunale”. Dopo una breve riunione a porte chiuse, Ceriscioli si è detto soddisfatto di questo incontro. “I sindaci ci raccontano cosa stanno facendo in queste ore, devo dire tutti con grandissimo impegno: vanno sostenuti. Grazie alle stime che stiamo raccogliendo nel territorio possiamo calibrare meglio tutte le attività che serviranno a dare assistenza alla popolazione, oltre a mettere in moto la macchina della ricostruzione per quanto riguarda la parte privata”.
Una lunga discussione ha visto protagonisti Vasco Errani e alcuni cittadini di San Severino, che hanno chiesto chiarimenti sulla situazione attuale. Toni tesi da parte dei settempedani: “Ve ne siete accorti che il terremoto c’è stato anche a San Severino, era ora che vi faceste vivi. Fatevi un giro fra i parcheggi del paese, stasera: sono pieni e non c’è neanche un bagno disponibile, non c’è niente”. Tra gli argomenti più delicati, il trasferimento in strutture alberghiere sulla costa. I settempedani sono ovviamente restii, come tutti del resto, a lasciare le loro case. “Mettere in sicurezza le persone in alberghi sulla costa – ha dichiarato Errani – ci mette in condizione, nel frattempo, di fare delle verifiche, per dare delle risposte a chi ha la casa danneggiata. Chi vorrà, tra le persone che hanno ancora la casa agibile, potrà scegliere l’autonoma sistemazione: qui, come sapete, è previsto un contributo. Il sindaco ha organizzato cinque strutture ricettive, a cui si aggiungeranno una nuova tenda e una cucina. Il problema è che ci serve il tempo di trovare delle soluzioni per chi ha la casa inagibile. Oggi c’è il Consiglio dei Ministri, prenderemo tutte le decisioni necessarie per avviare la ricostruzione. Riguardo allo sciacallaggio: se la comunità si mette d’accordo, parleremo col prefetto e se c’è bisogno rafforzeremo la vigilanza, fino a chiamare l’esercito”.
Qualcuno ha fatto notare che dorme in macchina da ormai quattro o cinque giorni: una soluzione piena di disagi, ma sempre più allettante della prospettiva di vivere lontani da San Severino, dalle proprie case e dai propri affetti. Errani ha proposto un servizio navetta giornaliero per consentire ai settempedani di dormire al sicuro sulla costa, ma di passare la giornata a San Severino, per gestire la situazione e occuparsi delle proprie case. Per il momento, tantissime persone passeranno un’altra notte nelle strutture predisposte dal Comune, mentre molte altre dormiranno in macchina, spesso radunandosi in gruppi. Come gli abitanti di via Francesco Petrarca, zona molto danneggiata: la scorsa notte si sono ritrovati a condividere il campo sportivo come parcheggio comune, aperto per loro da Nando Ciavaroli. Un modo come un altro per non perdere il clima di condivisione che regna in molti quartieri. Non sono mancate le manifestazioni di solidarietà privata, come l’associazione Black Scorpions che ha messo a disposizione un tendone riscaldato. E un po’ tutti, anche al di fuori delle associazioni di volontari, stanno cercando di dare una mano, aiutando a servire i pasti o giocando con i bambini ospiti al palasport. Tutta San Severino si prepara a passare un’altra notte fuori casa. Per fortuna, anche nelle difficoltà, impegno, solidarietà e forza di volontà sembrano non mancare.
Alessandra Rossi