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Una lezione al plesso "Luzio"
Una lezione al plesso "Luzio"

“Luzio” 2: genitori pronti a non mandare i figli a scuola

Il terremoto del 24 agosto ha fatto scoppiare il “caso” della scuola Luzio. I genitori, gli insegnanti e gli operatori che vi lavorano sono preoccupati; gli amministratori e i tecnici stanno facendo le loro valutazioni. Venerdì 9 settembre, alle 18.30, si discuterà del problema in un’assemblea pubblica indetta alle scuole Medie.

Intanto, cerchiamo di fare il punto attraverso due documenti ufficiali e una lettera, quella inviataci da un gruppo di genitori.

Di seguito vi proponiamo la lettera condivisa da molte famiglie settempedane.

“Il sisma del 24 agosto scorso ha ridestato ataviche paure soprattutto nei genitori che hanno figli frequentanti la scuola d’infanzia e primaria del plesso “Luzio”, edificio che da anni necessita di opere di adeguamento sismico, purtroppo mai iniziate.
Il Comune infatti già con Determinazione n. 1535 del 28 novembre 2011 aveva conferito all’ing. Lorenzo Massacci l’incarico per la verifica di vulnerabilità sismica dell’edificio. I risultati, a causa della complessa e articolata ricognizione storica e di archivio oltre che di calcolo, sono stati consegnati in Comune tre anni più tardi e sono stati resi pubblici solo nell’aprile del 2016.
Purtroppo essi sono molto sconfortanti poiché l’indicatore di rischio risulta essere 0.053 (5,3%), evidenziando quindi una grave carenza strutturale del complesso scolastico con rilevante pregiudizio per la sicurezza della vita umana degli occupanti. Tale verifica di vulnerabilità è stata in seguito revisionata dagli ingegneri Federico Carboni e Fabio Massimo Eugeni, con risultati ancor peggiori (4,1%). In seguito a tali risultanze era stato previsto il trasferimento dell’attività didattica e delle classi in altre strutture scolastiche in possesso dei requisiti di sicurezza e funzionalità per consentire lavori di adeguamento. A tutt’oggi nulla di tutto ciò è stato fatto.
L’edificio è ancora lì, in piedi, tuttavia gli esperti, geologi compresi, sottolineano l’imprevedibilità del comportamento del sottosuolo in caso di terremoto, e quindi il rischio di crollo esiste ed è reale. Infatti, nonostante la costruzione relativamente recente, la concezione strutturale del complesso è lontana da quelli che sono i criteri di buona tecnica sviluppatisi negli anni. L’edificio si presenta infatti irregolare tanto di pianta quanto in elevazione, non rispettando in tal senso nessuno dei punti richiesti dalla normativa vigente a garanzia delle proprietà richieste per il buon comportamento delle costruzioni in zona sismica.
Inoltre l’edificio risulta essere l’ottava scuola meno sicura della regione fra quelle che in passato hanno richiesto finanziamenti pubblici per l’adeguamento sismico (legge 326/03).
I casi della scuola di San Giuliano, di Amatrice, della Casa dello Studente dell’Aquila sono, oltre che ricordi dolorosissimi, anche brutali esempi di scarso o nullo rispetto per i cittadini a favore di scellerate decisioni politiche e di scelte economiche delle Amministrazioni locali, che una cittadinanza attiva, come la nostra, non può più tollerare.
Inoltre la scuola, che ospita circa 530 alunni con età comprese tra 2,5 e 11 anni, non è dotata di uscite di emergenza sufficienti a una evacuazione sicura. Le simulazioni di evacuazione sono sicuramente utili, ma in situazione di pericolo reale difficilmente si potrebbe gestire in sicurezza il panico dei bambini che purtroppo hanno sperimentato la paura del sisma.
La scuola, che ospita il futuro del paese, non può essere oggetto di compromessi al ribasso, ma deve, necessariamente, per il bene di tutti, garantire sicurezza. Pertanto i cittadini settempedani uniti chiedono a gran voce il trasferimento degli alunni e del personale tutto in moduli ad uso scolastico provvisori (musp) in attesa della realizzazione di una costruzione antisismica realizzata secondo i criteri previsti nel D.M. 14/01/2008.
Qualora non si riscontrino adeguate risposte, i genitori non permetteranno ai loro figli l’ingresso al plesso, ritenendo non garantita la salute e la tranquillità emotiva dei propri figli, già altamente provata. Inoltre, come confermato dagli esperti, il continuo sciame sismico potrà protrarsi ancora per mesi, rendendo probabili frequenti evacuazioni durante l’orario scolastico che andrebbero, nella migliore delle ipotesi, ad impedire la continuità dell’attività didattica.
Al fine di garantire il diritto all’istruzione, la continuità didattica e la serenità dei propri figli, i genitori sono disposti anche al trasferimento degli stessi in plessi scolastici con certificazione antisismica. Comprendendo bene le difficoltà organizzative e finanziarie del caso, i genitori sono pronti, come sempre, a collaborare in concerto con tutte le istituzioni coinvolte”.

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