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La professoressa Donella Bellabarba a colloquio con il sindaco Rosa Piermattei; con loro Daniele Salvi, Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale delle Marche
La professoressa Donella Bellabarba a colloquio con il sindaco Rosa Piermattei; con loro Daniele Salvi, Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale delle Marche

La mostra per scoprire il legame tra Montale e le Marche

Sarà inaugurata il 22 ottobre, con una cerimonia al teatro Feronia, e ospitata in Pinacoteca una mostra di inediti pittorici di Eugenio Montale e di alcune varianti poetiche degli Xenia I. Promossa dall’associazione Archivio storico tipolitografia C. Bellabarba, la mostra s’intitola “Amare un’ombra, cinquanta anni dagli Xenia I di San Severino Marche”.

Ecco come spiega il progetto Donella Bellabarba, presidente dell’associazione e ideatrice della mostra.

“Eugenio Montale e le Marche e, più in particolare, San Severino Marche. Questa dichiarazione può sembrare, a prima vista, azzardata dal momento che il premio Nobel non visitò mai il territorio. Tuttavia non è necessario essere stato fisicamente in un luogo per avere con esso legami profondi: ci sono le persone, le condivisioni umane, culturali e artistiche. Ricorrendo i 50 anni dalla pubblicazione dell’ormai rara edizione degli Xenia I di Eugenio Montale, composti con caratteri mobili e stampati tipograficamente dalla tipografia C. Bellabarba – “un opuscolo da parroco di campagna”, come espressamente chiesto dal poeta e testimoniato dal prof. Giorgio Zampa nel suo intervento presso il “Gabinetto Viesseux” nel 1981 in occasione dell’uscita del volume “Eugenio Montale. L’opera in versi”; un opuscolo “oggi più raro del Finisterre di Barbera”, come poi disse lo stesso Zampa sempre in quella circostanza – l’ Associazione vuole aprire una prima riflessione sul rapporto Montale-Marche-San Severino. Un rapporto finora ignorato dalla critica letteraria, concentratasi esclusivamente sui legami del poeta con la Liguria, Trieste, Firenze e Milano.
I legami di Montale con il territorio marchigiano sono di poesia, pittura, letteratura e amicizie. Legami che vedono al centro il prof. Giorgio Zampa, complessa figura di intellettuale: saggista, traduttore, critico letterario teatrale e artistico, giornalista, direttore letterario di diverse case editrici, docente universitario e, segretamente, poeta. E’ infatti il prof. Zampa il legame umano tra Montale e San Severino, e lo sarà pure con Luigi Bartolini, altro grande marchigiano, anch’egli amico di Montale: un ruolo quello di Zampa che fu il naturale esito dei suoi vasti studi con particolare riguardo al rapporto tra pittura e letteratura.
Non è casuale dunque che questa triade sia costituita da un poeta che si diletta di pittura; da un incisore e pittore che scrive “Ladri di biciclette”; e da uno studioso che, segreto poeta, per gioco fa “un ritratto” di Montale e cura la recensione di “Ladri di biciclette”.
Il ritrovamento da parte della professoressa Alda Minocchi, nel Fondo Giorgio Zampa, di inediti come varianti autografe di alcuni componimenti degli Xenia I o disegni del poeta, cui si aggiungono dipinti di Montale mai esposti e concessi, per l’occasione, dalla figlia del professor Zampa, Giovanna, fa sì che la celebrazione dei 50 anni dall’uscita degli Xenia I acquisti un indiscusso valore culturale. Gli studiosi di Montale avranno così uno stimolo non solo per ulteriori analisi filologiche, ma anche per approfondire sia il rapporto del poeta con la pittura sia i suoi legami con le Marche”.

Importanti collaborazioni scientifiche e interventi collaterali qualificheranno ulteriormente l’evento espositivo. Nelle prossime settimane pubblicheremo il dettaglio del convegno inaugurale e delle altre iniziative. E’ stato anticipato intanto che la mostra avrà un’appendice importante in Svezia, precisamente a Stoccolma, dove vive e lavora Giovanna Zampa.

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