C’era anche il Ct della Nazionale (specialità corsa, senior e junior), Massimiliano Presti, a visionare i migliori talenti del pattinaggio italiano impegnati giovedì a San Severino nell’atto conclusivo del circuito Italian Inline Tour: il quarto appuntamento, dopo le prime tre tappe di Bologna, Rovigo e Ferrara. E davanti ai suoi occhi, fra i seniores, ha vinto l’atleta portacolori della Rotellistica Settempeda, Andrea Angeletti, il quale si era presentato in testa alla classifica provvisoria e si è poi confermato in pista il leader del trofeo. La prova di San Severino è stato molto avvincente perché ha dato vita a un duello di testa fra lo stesso Angeletti e l’ultimo arrivato in casa Settempeda: il campione del mondo in carica sui 100 metri, Riccardo Passarotto, che proprio dal 1° agosto scorso corre con la casacca della Rotellistica si San Severino. A lui è andato il secondo posto di tappa. In campo femminile, tra le seniores, l’ha spuntata Ylenia Zanotti della Forlì Roller, seguita da Giorgia Bormida della Mens sana di Siena. Alla squadra toscana, tuttavia, è andato – per il secondo anno consecutivo – il trofeo finale grazie alla somma dei punteggi ottenuti da tutti i suoi atleti nelle 4 tappe del circuito. Trofeo Ingom, “Memorial Mirella Jacoboni”, messo in palio dall’azienda civitanovese di Luca Ceroni che, oltre a essere partner della Rotellistica Settempeda, ha legato ora il suo marchio per 3 anni anche alla Nazionale italiana. Infine, da sottolineare per i pattinatori di casa i positivi quinti posti ottenuti, tra i senior, da Roberta Magini e Daniele Di Dio. Alla premiazione è intervenuto l’assessore comunale allo Sport Paolo Paoloni. Soddisfatto il presidente della società, Renzo Bisonni: “E’ stata una bella manifestazione – dice – ed è venuto pure il Ct azzurro Presti per vedere da vicino i vari ragazzi in odore di Nazionale, fra cui il nostro Edoardo Ceroni. Siamo ormai tra le prime realtà in Italia e diversi top atleti vogliono correre con la nostra maglia, non solo per l’aspetto tecnico-agonistico, curato da Paolo Marcelloni, ma anche per l’ambiente propositivo e gioviale creatosi a San Severino”.