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La protesta a sostegno dell'ospedale di San Severino
La protesta a sostegno dell'ospedale di San Severino

La forza di reagire dopo lo schiaffo del punto-nascita

Una bella manifestazione di piazza, contro una Regione colpevole della chiusura del punto nascita di San Severino, ha fatto capire la forza che può esprimere un territorio unito – vista la presenza di tanta gente e amministratori di Comuni vicini – e ha raccolto in un unico coro di protesta le voci di tante persone che politicamente la pensano diversamente, ma che di fronte all’inaccettabile decisione del governatore Ceriscioli e del suo partito (Pd) si sono messe l’una al fianco dell’altra per difendere l’ospedale, per difendere la salute dei cittadini.

Il reparto aveva tutto per essere mantenuto in vita, le spiegazioni dei dirigenti Asur sono una “barzelletta”. Noi la pensiamo così, e lo scriviamo da sempre. Risparmiare sulla sanità si può, ma non è questo il modo migliore per cominciare a farlo, penalizzando una realtà già povera di servizi e una struttura che ha sempre funzionato molto bene.

Detto questo, penso che vadano elogiati i promotori di tale giornata, tutti coloro che hanno aderito e in primis il Comitato per la difesa e la tutela dell’ospedale, la cui battaglia contribuisce a far sentire ancora vivo il nostro paese.

Qualcuno dice che alle spalle di un’azione del genere c’è una sorta di strumentalizzazione politica a fini elettorali, data la vicinanza con le “Comunali” del 5 giugno. Può essere, ma è comunque trasversale e difficilmente condannabile, a mio avviso, perché la “politica” è proprio questo: vivere la vita della polis, della città; scendere pure in piazza – se necessario – per esprimere il proprio pensiero nel rispetto di quello altrui; impegnarsi con spirito di servizio nel campo del civile e del sociale. E, personalmente, aggiungo un “grazie” a chi lo fa, a chi dedica il suo tempo per una cosa in cui crede e per difendere un diritto di tutti, sacrosanto come quello alla salute (visto che in Italia si pagano le tasse anche per questo). Un “grazie”, sì, perché bisogna riavvicinarsi alla Politica – quella con la P maiuscola – ripartendo proprio da iniziative del genere: non è più possibile che tutto e sempre ci scorra via addosso, senza che ci interessi qualcosa di ciò che accade attorno a noi. Anche perché, così facendo, si delega tutto il potere alle cosiddette “stanze dei bottoni” che poi decidono in barba a ogni principio di partecipazione democratica.

L’ho fatta un po’ lunga! Torniamo alla manifestazione. C’erano centinaia di cittadini: mamme con i loro bambini, associazioni, comitati di quartiere e di frazione, i famosi clown in corsia (sempre presenti pure nella nostra Pediatria), sportivi, autorità, gente di altri Comuni, in rappresentanza, ad esempio, del Comitato Salva salute di Castelraimondo che si batte contro la nascita di un inceneritore al posto del cementificio di Selvalagli. Dopo il raduno in piazza, i manifestanti si sono mossi in corteo – attraversando via e viale Eustachio, poi viale Settempeda – fino al parcheggio dell’ospedale, dove la protesta è salita di tono. C’erano trattori, le mitiche Fiat 500, le moto degli Scorpions, i cui rombi di tuono hanno fatto un po’ da colonna sonora alla manifestazione, come a dire: “Non lasceremo cadere nel silenzio ciò che state facendo al nostro ospedale”.

Mauro Grespini

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