Il tris tricolore per Manlio Giachè è giunto domenica 20 settembre sulla pista di Gallarate (VA), ultimo atto del Campionato Senior di motocross over 48. Il pilota di Serralta si è confermato per la terza volta in quattro anni campione italiano della categoria MX1, in sella alla sua Honda 450. Al termine delle sei prove in programma (da marzo a settembre), il centauro settempedano ha chiuso in testa alla classifica generale con un netto vantaggio sui rivali grazie ad una annata dominata in lungo e in largo. Giachè è andato vicino al clamoroso bottino pieno avendo trionfato in 5 gare su 6 (Ponte a Egola, Cavallara, Castel San Pietro, Bosisio e Gallarate). L’unica corsa che gli è sfuggita è stata quella di Mantova, ma il terzo posto è bastato per chiudere ogni discorso, dato che i punti presi sono stati sufficienti per prendersi aritmeticamente il titolo italiano 2015. Giachè, dopo questa tappa, si è subito preso la rivincita sugli avversari chiudendo in bellezza il campionato andando a fare primo assoluto nel conclusivo gran premio sulla pista varesina di Gallarate. L’esperto pilota, che non smette mai di stupire per la sua costanza e per la longevità agonistica, ha coronato l’ennesima stagione vissuta in pista con un altro importante risultato, riuscendo ad avere la meglio su una folta e agguerrita schiera di avversari (circa 40 gli iscritti al campionato).
Abbiamo incontrato un Manlio Giachè visibilmente felice per quanto ottenuto ed a lui abbiamo chiesto quale fosse stata la corsa che gli avesse regalato maggior soddisfazione.
“Devo essere sincero. Tutte le vittorie sono state belle. Questo campionato sono riuscito a conquistarlo abbastanza agevolmente – afferma con orgoglio il pilota di Serralta – rispetto a quanto accaduto nelle due precedenti annate. Ogni titolo vinto porta emozioni, anche diverse fra loro. Non voglio certo peccare di presunzione, ma devo ammettere che sono riuscito a vincere bene tutte le gare. Naturale che abbia ricordi tutti belli, ma la corsa che mi piace evidenziare, oltre a quella marchigiana (Cavallara nel pesarese), è quella di Bosisio (Lecco). Era la pista di casa dei miei avversari principali e questi si sono presentati particolarmente agguerriti. Tuttavia, pur riconoscendo che ci sia stata più lotta e che i rivali sono stati bravi a rendermi dura la vita, sono riuscito a batterli di nuovo e ciò mi ha reso particolarmente contento”.
Hai messo nella tua bacheca, già ricchissima, l’ennesimo titolo italiano senior. Che sensazioni provi?
“Tanta soddisfazione e enorme gioia. Non è semplice fare bene e trovare continuità, specie in questo impegno svolto in una età in cui rimane difficile allenarsi a fondo e con la costanza necessaria. Quindi si prova particolare orgoglio nel vincere un campionato del genere e quest’anno ancor di più. L’anno scorso era andata male per l’infortunio patito che mi ha fatto saltare la maggior parte degli appuntamenti (solo due gare disputate), mentre in questa stagione tutto è andato per il verso giusto e sono riuscito a correre al meglio trovando una serie di risultati molto positivi. Insomma, insieme all’obiettivo sportivo metto quello del riscatto personale che mi ha soddisfatto in modo particolare”.
Manlio, parliamo del tuo futuro di pilota. Che farai, correrai ancora?
“E’ presto per dirlo. Dovrò pensarci bene e onestamente non lo so. Dovrò valutare molte cose e poi prenderò la decisione definitiva”.
Nel caso smettessi, ci sarebbe il modo di restare comunque nell’ambiente. In casa c’è qualcuno che fa il pilota…
“Esatto. E’ mio figlio Riccardo (classe 99′). Sembra abbia deciso di seguire le orme paterne. Ha iniziato a correre da un po’ e lo seguo da vicino. In questo anno ha preso parte al super cross internazionale e al campionato Regionale di motocross (classe 125). Mi piace condividere con lui questa cosa e continuerò a farlo. Spero di essergli di sostegno dandogli consigli utili per praticare uno sport duro e difficile, ma che è una grande passione di famiglia”.
Roberto Pellegrino