Il Settempedano
Vincendo anche gara2 a San Benedetto, la Rhutten San Severino ha conquistato la salvezza e potrà disputare anche il prossimo anno il campionato regionale di serie D. Vi proponiamo un commento a caldo del direttore sportivo Guido Grillo: lo ha pubblicato lui sulla propria pagina Facebook, ma è troppo bello per non essere letto pure sulle colonne del Settempedano. Ecco le sue parole.
“Come successo spesso quest’anno ancora non riesco a dormire per “colpa” della pallacanestro… Ma a differenza delle altre volte è perché sono contento. Vincendo a San Benedetto per 67 a 64, siamo riusciti a raggiungere la tanto agognata salvezza: considerate tutte le peripezie di questa stagione, gli infortuni, le partite perse in modo assurdo all’ultimo secondo, i momenti di sconforto quando tutto andava storto, i problemi economici che tutte le piccole società devono risolvere, posso dire, senza ombra di dubbio, che il risultato raggiunto è paragonabile alle due promozioni in serie C. Una squadra giovanissima guidata da tre “vecchi marpioni” che nonostante l’età, gli acciacchi, il lavoro, il chilometraggio accumulato negli anni è riuscita a trovare la forza di battere tutto e tutti nel momento più importante (nelle ultime 10 partite ben 5 vittorie anche al cospetto di formazioni molto più attrezzate della nostra). Ancora una volta sotto la guida di coach Falconi il gruppo ha buttato il cuore oltre l’ostacolo ed è riuscito nell’obiettivo di raggiungere la salvezza. Non mi metto a ringraziare singolarmente ogni giocatore, lo farò in separata sede, ma un grande GRAZIE lo devo al capitano Tommy Ercoli (non me ne vogliano gli altri): dopo 19 anni di militanza nella Società Amatori Basket San Severino bisogna dargli la cittadinanza onoraria. Proprio stasera a cena dopo la vittoria ricordavamo tutte le persone che in questo ventennio hanno dato tanto al basket settempedano, primi fra tutti il grande Toti Barone e l’insostituibile Venanzo Capesciotti: sicuramente da lassù hanno tifato per i colori biancorossi.
Detto questo provo ad andare a letto con una richiesta sola: non trovate una medicina che possa curare la mia malattia… L’amore per il basket.
Grazie a tutti”.
