E’ stato ammesso il rito abbreviato per Debora Calamai, la donna toscana residente a San Severino accusata del delitto del figlio di 13 anni, Simone Forconi. L’udienza si è svolta al tribunale di Macerata davanti al Gip, Enrico Zampetti. L’avvocato Simona Tacchi (coadiuvata in un collegio difensivo da Mario Cavallaro e Tiziano Luzi) ha depositato una serie di osservazioni e note dirette a focalizzare la condizione patologica della Calamai e a spiegare, anche sulla scorta di quanto asserito dal Ctp, Marco Ricci Messori, che il reato – di cui la donna è accusata – è scaturito proprio dalla malattia. Il giudice, dunque, ha accolto la richiesta del rito abbreviato e ha rinviato la discussione del caso a un’udienza fissata per il 23 settembre. Parte civile si sono costituiti il padre di Simone, la zia e i nonni, assistiti dall’avvocato Lucia Panzini. Il delitto di Simone, come si ricorderà, risale alla notte di Natale dello scorso anno. La donna, nel corso di un incidente probatorio, è stata dichiarata incapace di intendere e di volere sulla base di una perizia del professor Gabriele Borsetti.