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Home | Cronaca | Sanità: “Polo San Severino-Camerino da potenziare”
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L'ospedale "Bartolomeo Eustachio" di San Severino

Sanità: “Polo San Severino-Camerino da potenziare”

Pubblicato da Mauro Grespini in Cronaca 1,311 Visite

Il Comitato per la difesa dell’ospedale Bartolomeo Eustachio si è riunito per un aggiornamento sulla situazione dell’ospedale di San Severino. All’incontro ha partecipato un candidato per il Consiglio regionale alle imminenti elezioni. Si è parlato delle varie questioni che riguardano il nosocomio settempedano, in particolare ci si è soffermati sulle dichiarazioni rilasciate qualche giorno prima dal Direttore dell’Asur Marche, Gianni Genga, intervenuto al Rotary di Tolentino. Ciò che ha colpito e ha destato preoccupazione è quando dice che ora gli amministratori si concentreranno sui 13 ospedali di riferimento e che a breve il binomio San Severino-Camerino dovrà essere messo in discussione. Mantenere un ospedale sotto casa non è possibile secondo il dottor Gianni Genga. Molteplici ora sono gli interrogativi che si stanno ponendo il Comitato e i residenti dell’entroterra e della montagna. Viene da chiedersi quali siano le intenzioni di costoro. Altri tagli e ridimensionamenti ai presidi di San Severino e Camerino? Fare in modo che questi abbiano un ruolo marginale che li porterebbero a una perdita di utenze? Ciò avverrebbe dopo le elezioni regionali? Perché questo accanimento nei confronti di zone già in difficoltà per la mancanza di servizi e di infrastrutture? Perché sotto casa l’ospedale dovrebbero averlo solo Macerata o la costa? Proprio a Macerata, dove in questi ultimi anni sono stati sperperati ingenti finanziamenti, tanto che il loro nosocomio oggi è un ospedale cittadino e non provinciale perché struttura inadeguata, i sindaci che si sono succeduti in queste ultime legislature non sono stati certo lungimiranti e hanno procurato enormi danni alla sanità della nostra provincia. Più volte il Comitato ha sottolineato che ben diversa ora sarebbe la situazione se si fosse provveduto quando era possibile a costruire una nuova struttura a Villa Potenza oppure a Montecassiano, perché quella zona è la più baricentrica per un ospedale provinciale. Una struttura sanitaria adeguata costruita in quel sito sarebbe oggi anche il punto di riferimento per Recanati, per la medio-alta valle del Potenza, per Cingoli (oggi in un’altra Area Vasta). Inoltre avrebbe attinto utenze dalla costa e dall’anconetano, con l’indiscutibile vantaggio anche economico per la nostra provincia. Peccato che gli utenti del capoluogo così non avrebbero avuto un ospedale sotto casa. Siamo convinti che se si dovessero indebolire i presidi ospedalieri di San Severino e Camerino , oggi dei fiori all’occhiello produttivi ed efficienti perché catturano utenze, nel volgere di pochi anni Macerata non sarà più la città di riferimento per la nostra provincia per quanto riguarda l’ambito sanitario. Non vorrei che per la città di Macerata avvenisse in questo contesto ciò che è successo con la pallavolo a vantaggio di Civitanova. Anelido Appignanesi, membro del Comitato, alla riunione di giovedì 9 aprile sottolineava come tutto dipende dai numeri e come bisogna fare il possibile per mantenere le utenze. E proprio quel giorno al Cup dell’ospedale di San Severino erano state registrate ben 380 presenze! Questi numeri dovrebbero far riflettere. Con la chiusura degli ospedali di Recanati e Matelica, oggi case della salute, gli utenti delle due strutture, in mancanza di un ospedale provinciale, si rivolgono all’Area Vasta di Ancona. Se si dovessero ridimensionare il Bartolomeo Eustachio e l’ospedale di Camerino ancora peggio potrebbe avvenire nei prossimi anni con il completamento della Superstrada 77. Quanti delle medio-alte valli del Potenza, del Chienti e della montagna prenderebbero la strada per Foligno o addirittura per Perugia? Quanti danni non solo per la nostra Area Vasta ma soprattutto per la nostra Regione? Quindi è auspicabile potenziare le strutture ospedaliere di San Severino e Camerino, per far sì che il nostro capoluogo abbia il suo peso nell’ambito della sanità regionale.

Mario Chirielli – Segretario del Comitato per la difesa dell’ospedale Bartolomeo Eustachio

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Ospedale sanità 2015-04-19
+Mauro Grespini
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