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3° Memorial Arnaldo Giammarini
3° Memorial Arnaldo Giammarini

Il Caem ha ricordato il rallysta Arnaldo Giammarini

Un’edizione, la 17^ di “Dal bel Mare al bel Monte”, all’insegna della cultura, del ricordo di un personaggio squisito e dei sapori accattivanti a cui la gara delle simpatiche vecchiette sulle quattro ruote ha fatto da degno corollario. Al kartodromo “Dino Ferrari” di Fermo pittoresca passerella per i 55 pregiati mezzi “old fashioned” ma sempre di grande richiamo in una giornata che ha minacciato pioggia in mattinata ma che per fortuna ha visto nel corso della giornata Giove pluvio rinfoderare le saette. Fatto che ha consentito all’allegra comitiva marchigiana con graditi ospiti da Perugia, Foligno, Rimini e Forlì di godersi, dopo le prime sette prove cronometrate al Dino Ferrari, l’accattivante fascino della Pala di Vittore Crivelli nel suggestivo borgo di Torre di Palme dove è avvenuta anche la colazione dei partecipanti. Custodito nella chiesa di Sant’Agostino, il Polittico del Crivelli, ricavato da un sarcofago nella seconda metà del ‘400, è una tempera su tavola di evidente gusto tardo gotico assimilato dal pittore fermano, che risente del contatto con le icone bizantine orientali, conosciute ed apprezzate quando era stato rifugiato in Dalmazia insieme al fratello Carlo. I piloti del raduno hanno potuto apprezzare il concetto guida dell’opera: il peccato originale che esige la Redenzione. Nella parte sinistra della navata della chiesa di Sant’Agostino non è passato inosservato l’olio su tavola del XVI sec. di Vincenzo Pagani da Monterubbiano, raffigurante la Madonna con Bambino ed i santi Sebastiano, Cristoforo, Rocco e Nicola da Bari. Dall’arte di nuovo al kartodromo per far rombare i motori, per poi concludere degnamente la giornata agonistica con il pranzo e le successive premiazioni al Gambero di P.S.Elpidio. Dove, nel ribadire il successo del settempedano Gianpaolo Paciaroni a bordo della consueta A112 del ’74 nella classifica Post 70 ed assoluta, davanti all’emergente Andrea Carnevali su Alfa Romeo GT 2000 del ’72 ed Antonio Castellucci su Lancia Fulvia Coupé del ’74 (il successo nella categoria Post 60 ed Ante 70 è stato appannaggio di Gesuè Sabbatinelli su Fiat 1600 Spider del ’65 davanti ad Antonio Rossi su Porsche 356 del ’61 ed al conte Carlo Lazzarini su Porsche 912 del ’68; mentre nell’Ante 60 il veterano Alessandro Marziali, su Lancia Aurelia del ’50, ha messo in riga sia Enzo Marchetti, su Fiat Abarth 750, che Angelo Ciarrocca, su Fiat 1400 del ’51), è stato ricordato con commozione il rallysta Arnaldo Giammarini, alla presenza della signora Angela, con il premio che il presidente Pietro Caglini ha consegnato “ad un personaggio che ha vissuto quell’epoca ed ha apprezzato la figura di Giammarini, il quale allora me ne fece dono”: Marco Rogano, attuale presidente dell’Aci di Ancona. Che ha ricordato in alcuni aneddoti la “generosità di un pilota di cui ho avuto l’onore di essere il navigatore e che, nonostante la differenza di età, mi ha fatto sempre trovare a mio agio e che soprattutto mi ha insegnato i princìpi dello sport. Come quando, in una gara in Campania, non esitò, nonostante avessimo già avuto un incidente, a smontare i freni della sua auto per donarli ad un concorrente con un mezzo identico che li aveva rotti, non preoccupandosi di dove ritornare a casa con il solo ausilio del… freno a mano”.

Luca Muscolini

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