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I ritratti dei primi vescovi e di Papa Sisto V
I ritratti dei primi vescovi e di Papa Sisto V

Pinacoteca, ultimi giorni per vedere le opere “ospiti”

Oggi, 25 aprile, i musei settempedani sono aperti al pubblico con orari straordinari e presentano anche speciali sezioni. Questi gli orari di visita: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; da domani (26 aprile) fino al 30 aprile dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; poi domenica 1° maggio di nuovo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Gli orari riguardano sia la pinacoteca civica “Padre Tacchi Venturi” che il museo archeologico “Moretti” di Castello al monte.
Nella pinacoteca è possibile visitare, ancora per pochi giorni, anche la sezione delle opere “ospiti”, che fanno parte della collezione del palazzo vescovile e che sono state concesse in prestito dall’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro come contributo alla festosa inaugurazione della civica raccolta di opere d’arte nella sua nuova veste espositiva. La sezione è composta da undici dipinti del secolo XVII, oggi custoditi nei depositi di quella che sarà la sezione settempedana del Museo arcidiocesano di arte e arredi sacri. I dipinti sono stati scelti dai curatori dei lavori di riallestimento della pinacoteca, Alessandro Marchi e Luca Maria Cristini, per dare maggiore contestualizzazione storico-artistica alla fioritura culturale che San Severino visse a partire dal 1586 allorché il Papa Sisto V la elevò alla dignità di Città e vi ripristinò quella sede vescovile che era già stata del santo patrono Severino.
“In quegli anni – spiega l’architetto Luca Maria Cristini – le famiglie nobili della città, i cui esponenti si riunivano nelle accademie cittadine a dissertare di arte, musica, letteratura, avevano ingaggiato una virtuosa competizione nel dotare gli altari che avevano in giuspatronato nelle principali chiese urbane delle più belle e ricercate opere d’arte inquadrate da apparati rutilanti d’oro. Così avvenne per i Margarucci, che attraverso il colonnello Annibale acquistarono a Ferrara due magnifici dipinti di Ippolito Scarsella per l’altare in San Domenico”.
La sezione di opere provenienti dalle collezioni vescovili contiene i ritratti di Sisto V e della serie dei cinque vescovi che tra il 1586 e il 1704 ressero la diocesi settempedana favorendo questa gara a rendere sempre più ricche e preziose le chiese cittadine, e una serie di importanti opere su tela tra le quali il professor Paolucci ha ricordato nella sua conferenza inaugurale il caravaggesco “San Sebastiano curato dalla pia Irene” di Giovan Francesco Guerrieri da Fossombrone. Tra le altre opere vanno ricordate un’inedita pala d’altare con l’Immacolata e la Venerabile Francesca del Serrone, mistica settempedana verso la quale era esplosa nel secolo XVII un fortissima devozione popolare, un altro inedito dipinto, opera del pittore settempedano d’origine camerte Paolo Marini.

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