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Il rabbino Di Segni con il presidente Napolitano
Il rabbino Di Segni con il presidente Napolitano

Antisemitismo a Roma: Martini scrive a rabbino Di Segni

Il sindaco Cesare Martini, dopo il gravissimo atto intimidatorio di cui è stata fatta oggetto la Comunità ebraica, proprio alla vigilia della Giornata della memoria, ha inviato un messaggio di solidarietà al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, nominato nell’ottobre 2011 cittadino onorario di San Severino assieme ai fratelli Frida ed Elio.

“Vorrei esprimere – si legge nel messaggio – tutta la mia vicinanza a Lei, alla sua famiglia, alla comunità ebraica tutta e, insieme, vorrei esternare il mio dolore, e quello della Città di San Severino Marche, per l’inqualificabile gesto di queste ore. L’ignobile azione indigna ed offende ma preoccupa anche perché sta a significare che vi sono ancora persone disposte a tornare agli orrori del passato. Al rispetto, al ricordo non si può rispondere in questo modo. Questo fatto gravissimo dovrebbe scuotere le coscienze della gente comune. In questa Giornata così intensa la nostra voce si unirà alle tante voci di coloro i quali si battono contro quel nemico, l’oblìo, che insieme a odio e ignoranza continua a mietere troppe vittime”.

Riccardo, Elio e Frida Di Segni, come noto, hanno uno strettissimo legame con San Severino: il padre Mosè Di Segni, allontanatosi da Roma per evitare la persecuzione nazista contro gli ebrei, trovò rifugio con la famiglia, fra il 1943 e il 1944, nella frazione di Serripola. Nei dieci mesi della sua permanenza a San Severino, Mosè Di Segni si arruolò, come medico, con i partigiani del battaglione Mario e salvò molte persone.

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