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Nestor Sensini

Ricordate il calciatore argentino Nestor Sensini? Il nonno paterno era di San Severino

Il filo conduttore che lega l’Italia all’Argentina si allunga e consegna ai lettori un’altra chicca di indubbio valore attraverso lo sport più popolare al mondo, il calcio. L’emigrazione marchigiana oltreoceano è un’autentica miniera di storie affascinanti e di discendenti diventati grandissimi personaggi, in particolare nel mondo dello sport.

Il poeta, sociologo e storico dell’emigrazione marchigiana Fiorenzo Santini di Camerano ha trovato la conferma attraverso tracce certe dell’ennesimo campione che vanta origini marchigiane. Pochi giorni fa è uscita un’intervista a tutta pagina realizzata dalla Gazzetta dello Sport all’ex nazionale dell’albiceleste Nestor Sensini, 59 anni da compiere il prossimo 12 ottobre. Le sue origini marchigiane erano già sicure ma non l’esatto luogo da cui partirono i suoi avi. Santini, non nuovo a ricerche certosine sulle origini di campioni di oltre oceano, ha approfondito la ricerca ed ha preso spunto dall’intervista della Gazzetta per avere conferma, tramite appunto la Rosea, che il difensore-centrocampista di Udinese, Parma e Lazio Nestor Sensini vanta ascendenti marchigiani.

Nestor ha infatti confermato che suo nonno Pacifico ed il suo prozio Pietro partirono da San Severino per cercare fortuna in lidi lontani, come tanti altri marchigiani all’inizio del secolo scorso che decisero di iniziare una nuova vita in Sud America. Pacifico Sensini, figlio di Antonio Sensini e Maria Severini, nacque il 15 gennaio 1903 proprio nella città settempedana secondo la verifica effettuata dall’Ufficio anagrafe del Comune sanseverinate grazie alla collaborazione degli impiegati Giuliani e Gaoni. Entrambi, Pacifico e Pietro Sensini, emigrarono con il padre Antonio, allora quarantatreenne, nel 1910, con la nave Re Umberto salpando da Genova. Anni dopo il nipote di Pacifico, Nestor Sensini, avrebbe compiuto il percorso inverso per mietere allori fino ad arrivare quasi su tetto del mondo con la nazionale argentina di capitan Maradona ad Italia ’90. Quindi un altro argentino di origini settempedane di grande prestigio sulla scia di Messi, del presidente Milei e del rugbysta Volpi. Le ricerche sull’emigrazione marchigiana in Argentina hanno già portato alla luce le radici italiane dell’asso del basket Ginobili, dei quattro commissari tecnici Cesarini, Menotti, Sampaoli e Scaloni, dei campioni di calcio Ruggeri, con avi di Sirolo, Trobiani con antenati di Corridonia, Giusti originario di Monterubbiano e Pagnanini di Civitanova, nonché dei grandissimi attaccanti Omar Corbatta da Recanati e Tito Cucchiaroni originari di Loreto e del portiere Abbondanzieri di Arcevia. Per continuare con i quattro fratelli Cerioni di origini jesine che giocarono tutti nella massima divisione argentina nel Gimnasia y Escrima di La Plata, con Alberto che militò un anno anche nell’Inter. Tutti protagonisti di bellissime storie che meriterebbero di essere raccontate. E Nestor Sensini, originario di San Severino, è a pieno titolo uno di loro.

Nestor Sensini è stato un grandissimo giocatore della nazionale albiceleste (59 presenze); cresciuto nel Newell’s Old Boys ha poi militato per tutta la carriera in grandi squadre italiane come Udinese, Lazio e Parma. Il suo esordio in serie A avvenne il 27 agosto 1989 in maglia bianconera in Udinese-Roma, terminata 1-1. Con la nazionale è stato vice campione del mondo ad Italia ’90 dopo aver perso lo scontro decisivo con la Germania per un penalty di Brehme: «il rigore su Voeller non c’era, io entrai sul pallone, lui si buttò e l’arbitro Codesal abboccò», si rammarica ancora l’asso argentino. Fu vice campione olimpico nel 1996 e campione nazionale argentino col Newell’s, quindi campione d’Italia con la Lazio («Venticinque anni dopo devo ancora pagare una cena all’amico Calori che con la maglia del Grifone affossò la Juve a Perugia…»). Con il Parma ed i biancocelesti ha vinto tre Coppe Italia, due Uefa, una Supercoppa europea ed una italiana. Ha successivamente proseguito la sua carriera allenando soprattutto in Argentina. Ora gestisce una scuola calcio ed è il nonno felice della piccola Antonia che gli ha regalato la figlia Julieta.

Luca Muscolini