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Gianmario Massi con il sindaco Rosa Piermattei
Gianmario Massi con il sindaco Rosa Piermattei

Il collezionista Gianmario Massi si racconta: “L’antiquariato? E’ insieme lavoro e passione”

Fin da bambino, il maestro d’arte Gianmario Massi è sempre stato incuriosito dagli orologi: non solo dalla loro bellezza estetica, ma anche dal meccanismo strutturale della loro realizzazione.

Ci parli un po’ della sua infanzia…

“Mio padre era un antiquario, ogni domenica sera tornava dal mercato di Porta Portese di Roma dopo aver acquistato svariati orologi, ognuno con la loro particolarità indiscussa. L’ho osservato e ammirato per molti anni, ereditando – passo dopo passo – la sua passione per gli orologi e continuando così la collezione di famiglia”.

Ecco, la sua collezione cosa rappresenta per lei oggi?

“Ne sono molto orgoglioso. Nel corso degli anni ho acquistato diversi orologi, macchinari da orologiai, differenti strutture scientifiche: ogni pezzo ha le sue caratteristiche”.

Come ci è riuscito?

“Ero ragazzo, amavo viaggiare, avevo la curiosità di scoprire nuove cose… Quindi, fantasticando tra una bancarella d’antiquariato e l’altra, ho acquistato in diverse zone italiane ciò che mi sembrava maggiormente particolare e prezioso per dare una continua luce alla mia collezione. Ad esempio, ho comprato degli orologi molto caratteristici a Bolzano e a Pordenone oppure a Napoli e a Roma, in case private e in collezioni private”.

Qual è il metodo che utilizza per scegliere il pezzo giusto?

“Oltre al fascino estetico, all’emozione che può provocarmi, quando scelgo un orologio vado a soffermare la mia attenzione anche sulle sue caratteristiche, analizzandone diverse: la provenienza geografica, la provenienza temporale, il valore storico, il valore economico, la tecnica utilizzata e il meccanismo”.

Non a caso, quindi, l’antiquario Gianmario Massi è oggi titolare e gestore del museo “House Museum Clocks and Scientific Instruments” dove ha scelto di esporre tanti strumenti rari fra quelli collezionati: dalle ruotatrici ai torni, dalle fresatrici ai trapani, dagli orologi ai macchinari, dagli elementi scientifici a quelli astronomici, facendo conoscere alla realtà settempedana – e non solo – la sua grande passione. Il museo, infatti, può essere liberamente ammirato attraverso visite guidate.

Per i mesi ad avvenire, oltre all’apertura e alla gestione del museo, ci sono altri progetti su cui ha in mente di lavorare?

“Sono molto gratificato della proposta che mi è stata fatta in questo periodo. L’Istituto Professionale Ercole Rosa di San Severino mi ha chiesto di svolgere alcuni corsi di restauro di antica orologeria ai giovani studenti. Penso possa essere un’esperienza formativa per tutti loro, dal punto di vista storico e culturale, ma anche umano ed emotivo”.

Dunque, ogni orologio, ogni strumento, ogni macchinario, collezionato nel corso del tempo, rappresenta per il maestro d’arte Massi un frammento del passato che continua a vivere nel presente. Questo amore per il tempo è il filo conduttore della sua vita, il cuore pulsante della sua collezione, con l’augurio e la speranza che possa diventare una passione condivisa anche con tutta la realtà locale: dai bambini ai ragazzi, dagli adulti agli anziani, andando ad assaporare la sua intera collezione, rivivendo insieme a lui un viaggio incredibile alla scoperta di storia, arte e cultura.

Maria Cicconi