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La Via Crucis nel bosco a ridosso del santuario di San Pacifico
La Via Crucis nel bosco a ridosso del santuario di San Pacifico

A San Pacifico domenica 10 marzo la Via Crucis nel bosco

Dai frati minori di San Pacifico

In questo tempo di quaresima, momento favorevole per prepararci alla Santa Pasqua, un modo molto profondo ed efficace è il pio esercizio della Via Crucis dove, attraverso le quattordici stazioni, meditiamo la passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo.
La meditazione della via dolorosa di Gesù verso il Golgota, ha radici profonde e attraversa il tempo. La Via Crucis è un rito che intreccia Parola di Dio, storia e preghiera.
La Chiesa di Gerusalemme manifestò molto presto la sua attenzione per i «luoghi santi». Reperti archeologici attestano l’esistenza di espressioni di culto cristiano già nel secondo secolo dopo Cristo, nell’area cimiteriale dove era stato scavato il sepolcro di Gesù. Alla fine del IV secolo, la pellegrina Eteria ci dà notizia di tre edifici sacri eretti sulla cima del Golgota e ci informa della processione che in certi giorni si snodava in due di esse, più precisamente dall’Anastasis al Martyrium.
La Via Crucis, nel senso attuale del termine, risale al Medioevo inoltrato. San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), san Francesco d’Assisi (1182-1226) e san Bonaventura da Bagnoregio (1221-1274) prepararono il terreno su cui sorgerà il pio esercizio.
Verso la fine del tredicesimo secolo, la Via Crucis è già menzionata, non ancora come pio esercizio, ma come cammino percorso da Gesù nella salita al Calvario e segnato da una successione di «stazioni». Intorno al 1294 un frate domenicano, Rinaldo di Monte Crucis, nel suo Liber peregrinationis, afferma di essere salito al Santo Sepolcro «per viam, per quam ascendit Christus, baiulans sibi crucem», e ne descrive le varie stationes: il palazzo di Erode, il Litostrato, dove Gesù fu condannato a morte, il luogo dove Egli incontrò le donne di Gerusalemme, il punto in cui Simone di Cirene prese su di sé la croce del Signore, e così via.
La Via Crucis, come pio esercizio, nasce direttamente da una sorta di fusione di tre devozioni che si diffusero, a partire dal quindicesimo secolo, soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi.
La Via Crucis, nella sua forma attuale, con le stesse quattordici stazioni disposte nello stesso ordine, è attestata in Spagna nella prima metà del diciassettesimo secolo, soprattutto in ambienti francescani. Dalla penisola iberica essa passò prima in Sardegna, allora sotto il dominio della corona spagnola, e poi nella penisola italica. Qui incontrò un convinto ed efficace propagatore in San Leonardo da Porto Maurizio (+ 1751), frate minore, instancabile missionario; egli eresse personalmente oltre 572 Via Crucis, delle quali è rimasta famosa quella eretta nel Colosseo, su richiesta di Papa Benedetto XIV, il 27 dicembre 1750, a ricordo di quell’Anno Santo.
Dentro questa brevissima descrizione storica e devozionale, desideriamo anche noi farne parte e gustare soprattutto i frutti che questo pio esercizio produce.

Nel nostro santuario dedicato a San Pacifico, compatrono della città e uomo di grande devozione e penitenza, da vari decenni troviamo una bellissima Via Crucis nel bosco sottostante il santuario.

I pellegrini che raggiungevano il santuario a piedi ricordano che passavano attraverso il bosco e meditavano la passione di Cristo attraverso le quattordici edicole della Via Crucis.
Anche noi non vogliamo perdere questa tradizione devozionale e di fede, per questo motivo abbiamo voluto risistemare il tracciato della Via Crucis del bosco. Attraverso il grande lavoro di Gianfranco Massei, nei mesi di gennaio e febbraio, e che ringraziamo calorosamente per il suo impegno e la sua generosità, ripulendo il sentiero e restaurando le quattordici edicole, desideriamo vivere insieme la meditazione della passione di Cristo.

Per questo vi invitiamo, domenica 10 marzo, quarta domenica di quaresima, alle ore 17.30 a partecipare e pregare con noi attraverso una Via Crucis meditata e dopo il pio esercizio celebreremo la santa messa alle ore 18.30.
Aspettando questo momento di fede, vi auguriamo un cammino quaresimale fruttuoso per arrivare pienamente rinnovati alla Pasqua del Signore.

Un saluto fraterno.