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La mostra laboratorio a Palazzo Servanzi
La mostra laboratorio a Palazzo Servanzi

Opere d’arte restaurate dagli studenti dell’Accademia: mostra aperta fino al 2 settembre

«Esperienza bellissima: entro qui principiante e ne esco informato, grazie. Francesco». Con queste chiare e lodevoli parole un giovane visitatore (così ipotizziamo dalla sua grafia) sintetizza e descrive la propria visita all’esposizione delle opere d’arte restaurate dagli studenti dell’Irm, Istituto di restauro dell’Accadenia di Belle Arti di Macerata, allestita nelle sale di Palazzo Servanzi Confidati a San Severino.

Come noto, la mostra è stata inaugurata lo scorso 15 luglio, ed è parte integrante del ricco programma delle celebrazioni per il Cinquantesimo anniversario dalla fondazione dell’Accademia maceratese, e in questo appuntamento settempedano gli studenti della Scuola di restauro si sono presentati al pubblico con le opere da loro restaurate, opere appartenenti all’Arcidiocesi di Camerino – San Severino e al Comune di San Severino.

Alcuni dei manufatti esposti sono già restaurati del tutto, altri, invece, sono in corso di restauro: è per questo motivo che in due sale della mostra è rimasto attivo, fino al 31 luglio, un laboratorio aperto al pubblico, dove studentesse e studenti hanno proseguito le operazioni di conservazione su alcune opere, tra cui una pregevole Annunciazione (olio su tavola di Antonio Liberi, Faenza 1456-1534), proveniente dal museo del Castello di Lanciano vicino Castelraimondo; una pala d’altare con Madonna del Rosario (olio su tela del XVII secolo), proveniente dal Santuario di S. Maria del Glorioso a San Severino ed alcune piccole tele del XVIII secolo provenienti dal Palazzo Comunale di San Severino. L’obiettivo di avvicinare il pubblico alle tematiche e alla complessità del restauro delle opere antiche attraverso l’esperienza ravvicinata è stato rispettato, poiché molti visitatori in queste prime settimane di apertura hanno potuto vedere, in prima persona, alcune fasi degli interventi.

Anche se ora il laboratorio di restauro dal vivo si è concluso, la mostra è ancora aperta. Oltre alle opere fin qui descritte sono visibili, fino al termine della mostra, altri pregevoli manufatti, tra cui: un ritratto di San Severino Vescovo recuperato attraverso la completa rimozione di una ridipintura che, sovrapponendosi all’immagine originale, aveva cambiato radicalmente l’identità del Santo patrono; una Madonna Addolorata, scultura di Venanzio Bigioli (San Severino 1770-1854), proveniente dalla Chiesa del castello di Aliforni; una tela con Madonna in Gloria e Santi del pittore fiammingo Ernst van Schayck (Utrecht 1575 – Castelfidardo 1631), proveniente dalla chiesa di San Giuseppe di San Severino e, infine, un piccolo gruppo di ritratti dei Vescovi della Diocesi di San Severino, istituita da Papa Sisto V nel 1586.

L’esposizione di queste opere particolarmente importanti, sia dal punto di vista storico-artistico che per le loro vicende legate alle operazioni di restauro, proseguirà fino al prossimo 2 settembre, tutti i giorni dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

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