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Luigi Cristini
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Il ricordo. Cinque anni fa moriva l’architetto Luigi Cristini

Il 18 settembre di cinque anni fa ci lasciava l’architetto Luigi Cristini. Per ricordare l’anniversario della sua scomparsa la moglie Virginia Ferrari e il figlio Luca hanno disposto delle messe di suffragio: domenica 18 alle ore 11.30 nella chiesa dei Padri Cappuccini e alle ore 18.30 nella chiesa di San Domenico; lunedì 19 alle ore 18.30 nel santuario della Madonna dei Lumi.

“Gigetto”, come lo chiamavano gli amici, è stato indubbiamente un personaggio di rilievo: la sua figura e le sue idee hanno contribuito alla crescita della nostra comunità. Di seguito riportiamo un’interessante biografia che ne riassume interessi, attività, iniziative, progetti, non solo per San Severino.

Luigi Cristini nasce a San Severino il 21 giugno 1929. Staffetta partigiana a 14 anni, dopo gli studi liceali si laurea in architettura a Firenze nel 1962 con Adalberto Libera, del quale diviene assistente. Nel 1963 vince una borsa di studio che lo avrebbe portato al Mit di Boston, ma rinuncia per dedicarsi subito alla libera professione, mantenendo anche gli impegni didattici a Firenze fino al 1969.

Dopo aver superato l’esame di stato, nel 1963 inizia l’attività professionale con Paolo Castelli, con il quale, a partire dal 1964, stringe un sodalizio durato per tutta l’attività di entrambi. Insieme, nel 1969, fondano lo studio “Gruppo Marche”, ancora oggi in attività dopo oltre 50 anni. Nello stesso anno il Monumento alla Resistenza di Macerata, progettato insieme a Paolo Castelli e Romano Pellei, viene individuato come opera segnalata dall’Inarch per le Marche e l’anno successivo è pubblicato sulla rivista L’Architettura. Cronache e storia di Bruno Zevi.

Vastissimo è il campo dell’attività progettuale di Luigi Cristini, che si è esplicata nei campi dell’architettura pubblica e privata, nel restauro architettonico: in gran parte raccolta nella monografia “Il Gruppo Marche. Tramonto del regionalismo” scritta da Luciana Finelli e Antonio di Carlo per i tipi Electa nel 1992.

Altrettanto significativo è stato l’impegno nella pianificazione urbanistica di Cristini, che ha firmato i piani di fabbricazione di Apiro, Poggio San Vicino, Pergola, Frontone, Offagna, San Lorenzo in Campo, Castel Colonna, i piani regolatori di Macerata, Treia, Montecassiano, San Severino e numerosi piani attuativi, tra cui i piani particolareggiati per i centri storici di Macerata, Matelica, San Severino e Treia. Per quanto riguarda la pianificazione territoriale è stato a lungo consulente dell’Ufficio programma della Regione Marche per il piano di assetto territoriale. Inoltre, dal 1970 al 1982 è stato membro del Comitato urbanistico regionale.

Si è anche impegnato in campo previdenziale e sindacale: è stato componente del Comitato nazionale di Inarcassa. Sul fronte sindacale è stato fondatore presidente nazionale dal 1979 al 1982 di Federarchitetti, maggior sindacato della categoria, e presidente regionale dello stesso.

All’impegno professionale ha sempre affiancato quello legato alla passione per la politica, che lo ha visto fin da giovane militare nell’ala progressista della Democrazia Cristiana, guidata al tempo dai cosiddetti “professorini”: Amintore Fanfani, Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti. È stato consigliere regionale per la DC nella quarta legislatura e consigliere comunale nella propria città.

Per quanto concerne l’impegno culturale, Luigi Cristini è stato tra gli ideatori e redattori della rivista “Marche ‘70” che, tra il 1967 e il 1971, ha acceso un vivace dibattito sull’assetto territoriale per la regione che si stava costituendo; all’interno del gruppo di questo periodico viene formulato e proposto il modello di sviluppo denominato: “Città Regione”. È stato inoltre corrispondente per le Marche della rivista “Ch+Q – Chiesa e Quartiere” fondata a Bologna da Glauco Gresleri e ispirata da Giacomo Lercaro e anche della rivista “Parametro”; da sempre è stato tra i collaboratori del settimanale” L’Appennino camerte”.

Militante dell’associazione “Italia Nostra” negli anni ‘60-’70, ha promosso iniziative a tutela del patrimonio arboreo regionale, fondando l’associazione “Quercia Amica “. Ha contribuito altresì alla salvaguardia del patrimonio monumentale, intraprendendo iniziative in favore del Teatro Feronia, del Castello di Pitino, dell’Abbazia di Sant’Eustachio, del Castello di San Severino, tutti nella propria città natale.

Anche nel campo del motorismo, per il quale ha avuto sempre grande attenzione, Luigi Cristini ha portato istanze culturali, essendo uno dei pionieri nell’impegno per la salvaguardia dei veicoli storici e tra i fondatori del Caem, Circolo automoto d’epoca marchigiano, primo sodalizio del genere nella regione. E’ sua la prima motocicletta, una Frera 500 cc. del 1914, che è stata vincolata come bene di interesse storico nazionale dal Ministero della Cultura, primo veicolo storico in Italia.

Nel campo della promozione culturale ha poi collaborato nel 1971 all’ideazione, all’organizzazione, progettandone anche l’allestimento con Paolo Castelli, della mostra “Pittura del Maceratese dal Duecento a Tardogotico”, tenutasi nella chiesa di San Paolo a Macerata. La mostra ebbe una grandissima eco internazionale, portando all’attenzione degli studiosi un patrimonio artistico fino a quel momento poco conosciuto.

Con la Pro loco di San Severino, di cui è stato fondatore e primo presidente, ha promosso – in tempi ancora difficili per l’artista – una mostra di opere di Mario Sironi, pittore ufficiale di Regime nel Ventennio, che solo di recente è stato pienamente riabilitato e celebrato in una grande esposizione al Palazzo Reale di Milano.

Nel 2002 è stato aggregato come Socio ordinario all’Accademia dei Catenati di Macerata.

 

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