I gruppi consiliari “Insieme per San Severino” e “San Severino futura” intervengono sulla proposta di delibera consiliare che riguarda l’Approvazione del Regolamento comunale per lo svolgimento in modalità telematica del Consiglio comunale:
Un subdolo attentato alla democrazia? Una furba esautorazione del Consiglio comunale? Oppure un’ingenua passione per la tecnologia?
Facciamo fatica a comprendere cosa ci sia nella proposta dell’Amministrazione di permettere senza alcun limite l’utilizzo della videoconferenza per le sedute del consiglio comunale. La nostra esperienza circa le sedute online del Consiglio comunale è ben diversa da quanto riportato nella proposta di delibera avanzata dal sindaco e dalla sua squadra, che parlano di “alcun pregiudizio per l’attività amministrativa” oppure, peggio, di istituto “in grado di conferire maggiore tempestività e snellezza procedurale per il lavoro del Consiglio comunale”.
Noi ricordiamo molto molto bene (i cittadini lo ricordano con noi) le grandi difficoltà di gestire il dibattito, di ascoltare e riuscire a farsi ascoltare, di effettuare le operazioni di voto in tempi ragionevoli. Ricordiamo altrettanto bene la fatica del presidente del Consiglio per riuscire a portare in fondo le assemblee. E ricordiamo anche, con grande disappunto, l’utilizzo di “gobbi” e di consiglieri occulti (ben nascosti dietro agli schermi), pronti a fornire veline agli amministratori, in grave difficoltà nel rispondere ai consiglieri comunali.
Proprio quelle difficoltà, registrate dai cittadini presenti alle assisi comunali, hanno suggerito di tagliare alle radici il problema, eliminando il confronto faccia a faccia in Consiglio comunale.
Peraltro anche in campagna elettorale il sindaco aveva rifiutato il confronto pubblico, in piazza, con gli altri candidati. Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Che la sala del Consiglio comunale diventi un “bivacco di manipoli”?
Utilizzare la comunicazione istituzionale a fini di propaganda e togliere autorevolezza alle istituzioni sono azioni tipiche di chi vuole sostituire l’autorità alla democrazia, il decisionismo al confronto.
Una cosa è certa: questo pomeriggio in Consiglio comunale ci opporremo con determinazione affinché la proposta di rendere possibile la convocazione in videoconferenza senza gravi motivazioni venga ritirata dalla maggioranza.
Chiederemo che modifiche alle regole della vita istituzionale non siano apportate a colpi di maggioranza, ma in pieno accordo con tutte le forze politiche presenti nel piccolo, ma significativo emiciclo della nostra sede comunale.
“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Abbiamo il brutto presentimento che pian piano l’aria si stia consumando.