Si attendeva l’ok della Federazione Pugilistica Italiana che è regolarmente arrivato, cosicché San Severino può collezionare un’altra interessante società sportiva che ha già calamitato l’interesse di una ventina di ragazzi e ragazze, dagli 8 ai 14 anni. È l’Accademia pugilistica settempedana che può contare sull’esperienza del maestro di pugilato e tecnico federale Giuseppe Vesprini di Montegranaro e che ha al vertice l’ex “bomber” Carlo Sfrappini. «Dirigevo già l’attività in una palestra del mio paese d’origine, Montegranaro – narra Vesprini – fino a quando ho iniziato ad allenare i fratelli settempedani Gabriele e Leonardo Panebianco. L’esperienza è stata altamente gratificante, al punto che ho deciso di provare a far sbocciare anche a San Severino l’amore per la boxe, intesa innanzi tutto come rispetto delle regole, disciplina, voglia di mettersi in gioco e restare in forma. Contiamo di attirare ancora più giovani verso una disciplina per la quale ho lasciato il calcio dove pure me la cavavo abbastanza bene come attaccante, per dedicarmici anima e cuore. Purtroppo dopo pochi match ho dovuto abbandonare l’attività agonistica per un incidente, ma ho continuato come istruttore nei ritagli di tempo, specialmente ora che sono andato in pensione. L’obiettivo – specifica Vesprini – è di poter contare su un maggior numero di giovani provenienti dalle scuole di San Severino con il cui dirigente mi incontrerò a breve, che si potranno allenare al palas Toti Barone per convogliare la loro aggressività nei “binari” della boxe che è bello anche intendere come attività amatoriale basata sulla tecnica, una simulazione dell’agonismo che non arreca danni fisici. Il mio – termina Vesprini, salutista che… non fuma, non beve alcool e allena al Toti Barone il lunedì, il mercoledì e il venerdì pomeriggio dalla fascia giovanile fino ai sessantenni – è un tentativo di evitare che tanti ragazzi cadano preda dei “vizi” dell’attuale società, in primis le sigarette, l’alcool e soprattutto le droghe. Su questo penso che tutti concorderanno…».
Luca Muscolini