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Maria Micozzi
Maria Micozzi

Istituto ‘Bambin Gesù’: incontro con l’artista Maria Micozzi

Oggi (mercoledì 24 febbraio) le classi quarte del Liceo linguistico e del Liceo di scienze umane dell’Istituto “Bambin Gesù” hanno partecipato all’incontro telematico con l’artista Maria Micozzi, originaria di Tolentino e residente a Milano, città dove ha compiuto i suoi studi di matematica, filosofia e psicologia.

Tema dell’evento: l’importanza dell’incontro con il prossimo. Il socratico insegnamento “Conosci te stesso” è, secondo la Micozzi, alla base della socialità. Perché soltanto imparando a conoscere sé stessi, i propri limiti e forze, si può arrivare a conoscere e ad accettare gli altri: se non arriviamo alla profondità di noi stessi, non possiamo metterci nei panni dell’altro. Riattivare l’empatia è un insegnamento fondamentale per la situazione d’oggi, per risollevarci dalla solitudine causata dal Covid-19 ed entrare così in contatto con il prossimo, con il mondo.

L’artista ha anche parlato del suo passato. Classe 1939, sin da piccola, Maria Micozzi è attratta dall’arte. Una passione non facile da portare avanti, dato il contesto familiare, caratterizzato dal padre molto severo nei suoi confronti. Ma una volta arrivata ai quarant’anni, decide di prendere in mano la sua vita e di seguire, con determinazione, la via dell’arte. Un mondo che non ha più abbandonato, realizzando molte mostre. Ad esempio, ha partecipato ad un evento collaterale della 55esima Biennale di Venezia, ha esposto al Castello della Rancia di Tolentino, e, al momento, sta lavorando a una mostra importante dedicata a Dante Alighieri, alla Villa Reale di Monza.

Gli studenti sono rimasti colpiti dalla forza dell’artista, dal coraggio di seguire le sue autentiche inclinazioni dopo aver superato i quaranta, lasciandosi alle spalle quegli anni precedenti, caratterizzati dalla solitudine, dall’incomprensione della famiglia, incapace di accettare la sua autentica passione per l’arte. Una pittura caratterizzata dai “corpi acefali” di cui ha parlato, un’arte che vuole rimandare alla figura materna e al mistero della vita: una passione vitale che ha cercato di esprimere sempre al massimo, per condividerla con gli altri.

Maria Micozzi ha un’altra passione: scrivere poesie. Al meeting ha partecipato anche una sua cara amica, la professoressa di storia dell’arte del Liceo artistico di Brera, Grazia Di Pentima. La docente ha letto una poesia dell’artista, “Dita agili”, dedicata alle mani delle madri, le mani che guariscono:

“Sempre ancora

hai le dita agili

a sciogliere malinconie

tu che racconti la vita

a chi nasce

sempre ancora definisci i contorni

dell’ombra

mentre sosti alle spalle del fuoco

ho cresciuto gli anni,

nelle storie che mi hanno partorito

senza saperlo

io continuo ad esserti feto…

non so come ci si addormenta

mi faccio anche io racconto

mi faccio madre per accompagnarmi a morire

e cerco di te per sapere della morte

tu, il morire non lo racconti mai.

Ricordo solo qualcosa tremare nelle favole,

quando ero bambina,

un ricordo,

un soffio veloce,

una paura irrigidita,

forse solo una storia

cattiva

per farmi stare buona”.

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