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“Isolamento domiciliare per diligenza e giusta tranquillità”

“Cari compaesani – scrive sulla sua pagina Facebook l’imprenditore Gabriele Bonci di San Severino – non sono solito scrivere post su Facebook o altro, ma stavolta sono costretto per informare tutti coloro che ci hanno dati per positivi al Coronavirus, scellerati e quant’altro, che la decisione di rimanere non esposti al pubblico per aver partecipato a una fiera al nord, dove tra l’altro sono state adottate tutte le precauzioni del caso, è stata solo frutto di un eccesso di diligenza e per giusta tranquillità. Tanto è vero che già stasera scadranno i soli 2 giorni posti a precauzione e che quindi da domani ritorneremo alla vita di tutti giorni, essendo ognuno perfettamente in salute. Mi sento di rimproverare chi ama gridare allo scandalo anche quando non c’è nulla di vero, chi gode nel creare allarmismo in un momento in cui non ce n’è affatto bisogno, chi attribuisce responsabilità a chi non ne ha, senza rendersi conto di ledere famiglie e attività. È bene precisare che il Comune di San Severino ha riportato correttamente i fatti, cosa diversa è invece capire cosa viene scritto e ho notato che per alcuni non è sempre facile. Massimo Troisi una volta disse: “Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu”. Buona domenica a tutti”.

Il post si riferisce al “chiacchiericcio” esploso in città dopo la pubblicazione della notizia di ieri (venerdì 6 marzo) che riguardava tre settempedani in isolamento domiciliare.

Coronavirus: tre settempedani in isolamento domiciliare

Ma cosa significa isolamento domiciliare ?

Il compito di prescrivere l’isolamento domiciliare spetta agli operatori sanitari competenti per territorio. Le indicazioni su come e quando disporlo sono specificate nel Dpcm firmato il 4 marzo 2020 dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.

Il Dpcm dispone che chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Oms, o sia transitato e abbia sostato nei Comuni di cui all’allegato 1 del Dpcm del 1° marzo 2020, e successive modificazioni, deve comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta.

Quarantena: cosa devono fare gli operatori sanitari
Contattano telefonicamente e assumono informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti, ai fini di una adeguata valutazione del rischio di esposizione. Una volta stabilita la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, l’operatore sanitario deve:
accertare l’assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in isolamento, nonché degli altri eventuali conviventi;
informare la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa di sintomi.
Mentre all’interessato viene chiesto di:
misurare la temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera);
mantenere lo stato di isolamento per quattordici giorni dall’ultima esposizione;
non avere contatti sociali;
non effettuare spostamenti e viaggi;
rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.

Sorveglianza attiva durante l’isolamento
L’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza. In caso di comparsa di sintomatologia, dopo aver consultato il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta, il medico di sanità pubblica procede secondo quanto previsto dalla circolare n. 5443 del ministero della Salute del 22 febbraio 2020, e successive modificazioni e integrazioni.

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