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Al centro l'Ambasciatore italiano a Tunisi presente all'evento
Al centro della foto l'Ambasciatore italiano a Tunisi presente all'evento

Fondazione Claudi in Tunisia: alla mostra l’ambasciatore italiano

La mostra “La carta tra l’arte e la conservazione”, che si è aperta giovedì 13 febbraio alla Bibliothèque Nationale di Tunisi, dove rimarrà fino alla fine del mese di febbraio, ha voluto promuovere l’immagine della regione Marche all’estero con una delle sue eccellenze più note: la “Carta di Fabriano”. L’inaugurazione è stata anche un momento di riflessione sulle problematiche conservative della carta e sulle esperienze legate all’Alta formazione in conservazione e restauro nell’area euro-mediterranea, sviluppate in Tunisia con il progetto Tempus Infobc – “L’innovation dans la formation pour les biens culturels: un nouveau curriculum euro-méditerranéen pour la préservation de biens culturels”, finanziato dall’Unione europea.
La manifestazione è il frutto di una collaborazione tra vari enti, italiani e tunisini, come la Fondazione Claudi, il Comune di Fabriano, il Museo della carta di Fabriano, l’Università di Urbino, l’Ambasciata italiana a Tunisi, l’Istituto italiano di Cultura di Tunisi, la Bibliothèque Nationale e l’Université de l’Ezzitouna.
La Fondazione Claudi, fondata da Vittorio Claudi e dedicata al fratello Claudio e alla mamma Anna, oltre a custodire e mantenere il carattere unitario dell’archivio dei manoscritti di Claudio Claudi e dell’opera pittorica di sua madre, cerca di promuovere ricerche e studi sulla loro opera, la vita e il loro pensiero. In questa occasione, attraverso il suo presidente – il professor Massimo Ciambotti – ha illustrato le origini storiche della produzione della carta e l’importanza della città di Fabriano come uno dei centri propulsori più vivaci in tutta l’Europa. Inoltre, ha presentato grazie all’intervento della storica dell’arte Stefania Severi 21 libri d’artista dove si evidenzia l’uso della carta ai fini artistici contemporanei, legando questo aspetto artistico alle parole di Claudio Claudi, interpretate in opere d’arte che hanno usato la grafica e il libro come mezzo di espressione.
L’Università di Urbino, cogliendo lo spunto dato dal progetto Tempus Infobc, coordinato dalla professoressa Laura Baratin, ha sviluppato il tema della conservazione della carta nella sua storia più recente ricollegandosi all’iniziativa che ha portato per la prima volta la formazione in conservazione e restauro all’interno del sistema universitario della Tunisia attraverso l’istituzione di una Licence Appliquée en Conservation et Restauration des biens culturels della durata di tre anni, che sarà completata da due ulteriori anni di Master, grazie a un trasferimento di conoscenze, metodologie e tecnologie tra le università e le istituzioni europee e quelle tunisine. In particolare l’Université de l’Ezzitouna ha aperto il corso di laurea triennale in Licence Appliquée en Conservation et Restauration de l’héritage culturel et matériel: conservation et restauration des documents, in collaborazione con la Bibliothèque Nationale, e ne ha descritto tutti i dettagli la sua coordinatrice, la professoressa Iness Ouertani, con l’auspicio che questa collaborazione possa portare ai giovani laureati nuove opportunità.
La sinergia tra le istituzioni tunisine, in particolare la collaborazione tra l’Université de l’Ezzitouna e la Bibliothèque Nationale, è stata sottolineata dalla Direttrice, Raja Bem Slama, e dalla dottoressa Rachida Smine, mettendo in evidenza il grande patrimonio delle due istituzioni e la capacità di unire i propri sforzi per un progetto che tutela non solo gli oggetti ma anche l’identità nazionale.
La presenza all’inaugurazione di circa un centinaio di giovani è stata sottolineata dall’ambasciatore italiano, Lorenzo Fanara, e dalla Direttrice dell’Istituto italiano di Cultura, Maria Vittoria Longhi, come un segno della collaborazione italo-tunisina che deve puntare sui temi della cultura e del dialogo fra le nuove generazioni offrendo progetti sostenibili, innovativi ma legati anche alle tradizioni che accomunano i nostri due popoli.

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