Home | Cultura | Bong Joon-ho trionfa: finalmente gli Oscar riconoscono la qualità
Euro Net San Severino Marche
Bong Joon - ho alza la statuetta dell'Oscar
Bong Joon - ho alza la statuetta dell'Oscar

Bong Joon-ho trionfa: finalmente gli Oscar riconoscono la qualità

L’inizio della settimana è sempre impegnativo. Con il lunedì, la solita routine ricomincia, con la sua noia ed i suoi impegni. Ma questa volta la settimana è iniziata differentemente. Gli Oscar 2020 hanno avuto un esito inaspettato ed eccezionale: Bong Joon-ho, con il suo Parasite, ha fatto il pieno di statuette. Il regista sudcoreano, dopo aver già vinto al Festival di Cannes 2019, ha fatto man bassa dei premi più ambiti: “Miglior film”, “Miglior regia”, “Miglior film internazionale” e “Miglior sceneggiatura originale”, mandando all’aria tutti i pronostici. Questa volta la gara era di un buon livello (ricordiamo che partecipavano film come C’era una volta… a Hollywood, di Tarantino, The Irishman, Martin Scorsese, Joker, Todd Phillips, Storia di un matrimonio, Noah Baumbach ed il già pluripremiato 1917 di Sam Mendes) e quindi non era facile prevedere la vittoria. Ma solitamente siamo abituati a degli Oscar più scontati, più vicini ai gusti hollywoodiani: vincono le opere dalle trame note, capaci di grandi incassi al botteghino. Non quest’anno: stavolta ha vinto un film che non rispetta alcuno stereotipo. L’opera di Bong Joon-ho è una storia tra dramma e commedia, una vicenda amara di un mondo dove il precariato e la povertà non hanno più confini sociali né territoriali: un film dove l’autore non fa sconti a nessuno, dove non ci sono né buoni né cattivi, ma soltanto esseri umani posti in una condizione di spietata concorrenza l’uno con l’altro. Mentre gli altri premi hanno rispettato maggiormente i pronostici in circolo (per dirne alcuni: “Migliore attore protagonista” a Joaquin Phoenix in Joker, “Migliore attore non protagonista” a Brad Pitt in C’era una volta… a Hollywood e “Migliore attrice non protagonista” a Laura Dern in Storia di un matrimonio) Parasite è una sorpresa per la storia del cinema. Praticamente tutti già lo vedevano vincere come “Miglior film internazionale”, ma nessuno si aspettava di vederlo come “Miglior film”: è la prima volta, nella storia, che un film non in lingua inglese vince questa statuetta. Finalmente gli Oscar riconoscono la qualità al di là dei loro confini geografici e culturali. Bong Joon-ho concorreva contro altre due opere gigantesche per struttura, regia e sceneggiatura: i film di Quentin Tarantino e Martin Scorsese. Se uno di loro due avesse vinto, sarebbe stata lo stesso una vittoria meritata e di qualità. Ma con la vittoria di Parasite viene scritto un nuovo capitolo della storia del cinema e dell’Academy. Non è detto che in futuro questo salto qualitativo verrà mantenuto, ma per il momento gioiamo di questa tanto incredibile quanto meritata vittoria.

Per “Il Settempedano”, il film è già stato recensito

Recensione: “Parasite”, il film Palma d’oro a Cannes 2019

Silvio Gobbi

Centro Medico Blu Gallery