Novantotto edifici (fra cui intere palazzine che ospitavano diverse famiglie e negozi) sono tornati agibili a San Severino: un segnale di ripartenza dopo la conta dei danni post terremoto. Il sindaco Rosa Piermattei in queste ore ha revocato l’Ordinanza di sgombero di uno stabile di tre appartamenti in viale Europa. I lavori di miglioramento sismico, per un importo di 210 mila euro, consentiranno il ritorno a casa dei tre nuclei. Restano fuori ancora più di 800 famiglie che mensilmente percepiscono il Contributo di autonoma sistemazione, mentre altre 103 vivono nelle Soluzioni abitative emergenziali allestite e consegnate a dicembre 2017 nel villaggio terremotati “Campagnano”, a San Michele. Inoltre, 26 famiglie vivono negli alberghi per un’ottantina di persone. Poi ci sono 6 nuclei familiari cui è stato assegnato un appartamento acquistato dall’Erap.
“Siamo ancora lontani dalla ricostruzione vera – commenta Rosa Piermattei – ma ogni giorno ci battiamo perché il ritorno alla normalità sia veloce. Complessivamente a San Severino i tecnici comunali hanno censito 1.113 edifici inagibili, siamo stati il primo Comune a farlo in tutta l’area del cratere. Per 616 edifici è arrivato un esito E della scheda Aedes e sono stati dichiarati totalmente inagibili, altri 500 circa sono stati classificati come B e C, quindi parzialmente inagibili. Mi incoraggia il fatto che sono state già presentate 304 pratiche, siamo in cima alla lista di tutti i Comuni. Oltre il 20% di queste sono riferite alla ricostruzione pesante. Più della metà, tra pratiche riferite a interventi lievi e gravi, sono state anche finanziate”.
A San Severino sono state anche delocalizzate tutte le attività produttive che ne avevano fatto richiesta, eseguite ben 52 demolizioni di edifici di cui 41 da parte del Comune che ha effettuato anche 24 messe in sicurezza. In tutto il territorio comunale è stata completamente conclusa anche la rimozione delle macerie a terra.