Ricostruire, ricucire, pacificare: questo il titolo del convegno organizzato ad Assisi lo scorso 2 marzo, tra gli altri, da Tarcisio Antognozzi (presidente regionale del Csi) e Daniele Tassi e riservato ai dirigenti del Centro sportivo italiano del Centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Il convegno, pensato per approfondire il tema dell’impegno sociale e politico dei cattolici, ha visto tra i relatori l’autorevole presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana.
“Quando nel gennaio 2018 – ha affermato mons. Bassetti – ho scritto la prolusione dell’assemblea della Cei, dalla quale è stato tratto il titolo di questo convegno, avevo negli occhi e nel cuore i volti delle persone colpite dalla tragedia del sisma del 2016, che ho incontrato nei miei viaggi tra macerie, distruzione, dolore e desiderio di una vita normale”. Si può ricostruire se la comunità prende coscienza di essere un corpo vivo, se vive nell’unità e nel dialogo, considerando la diversità una ricchezza. “C’è bisogno – ha proseguito il presule – di cristiani che prima siano testimoni autentici della propria fede, poi offrano il loro servizio alla comunità”.
La storia dell’impegno politico dei cattolici è stata oggetto dell’approfondimento del professor Andrea Ciampani, docente di Storia contemporanea all’università LUMSA di Roma.
Ciampani ha delineato i tratti del contributo offerto dai cattolici soprattutto in due fasi della storia del Paese: la creazione dello stato unitario e la ricostruzione del secondo dopoguerra. Particolarmente vivace è stata la testimonianza di Gigi De Palo, presidente del Forum italiano della famiglia e già assessore alla Famiglia e all’Istruzione del Comune di Roma. L’impegno politico di un cristiano porta con sé molto spesso la solitudine e ancor più frequentemente la sofferenza per il distacco e la freddezza che la comunità cristiana gli riserva”, ha affermato.
“Occorre un impegno totale, un impegno che coinvolga tutta la persona: il problema dei cattolici è la sciatteria, è la mediocrità. E’ un problema dei politici, ma anche dei catechisti, degli allenatori, degli insegnanti, dei genitori. Il consenso si costruisce non con gli slogan, ma lavando i piedi alle persone, prendendosi cura delle persone, negli anni”. Tarcisio Antognozzi ha concluso ricordando che “nel momento in cui Papa Francesco, rilanciando il magistero dei sui predecessori, chiede ai cristiani di impegnarsi nella politica con la P maiuscola, nella politica “sotto le parti”, questo convegno chiama ciascuno di noi a prendere coscienza del proprio ruolo, ad assumersi responsabilità, a prendere parte, a sporcarsi le mani. Ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società sono i percorsi virtuosi da seguire per ogni cristiano, ma anche per ogni uomo di buona volontà”.