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Mauro Bompadre
Mauro Bompadre

Bompadre (M5S): No all’impianto per rifiuti edili a Rocchetta

“Quando ormai sembrerebbe essere scongiurata la trasformazione del cementificio di Selvalagli in inceneritore (atto a destinare l’immondizia nelle case degli italiani attraverso il cemento con essa prodotto), ecco che un altro fantasma aleggia su San Severino: il progetto per l’impianto di trattamento per rifiuti edili che la ditta umbra Sima snc di Mercorella Angelo & C. ha intenzione di realizzare in località Rocchetta. Progetto che oggi è al vaglio della Provincia e che è stato sottoposto alla procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) grazie ai pareri positivi rilasciati da Arpam e Asur”. Lo scrive il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Mauro Bombadre, ringraziando ironicamente “i firmatari dei due documenti: Antonella Lanciotti, dirigente medico Isp Ambiente e salute per l’Asur, e Massimo Marchegiani, direttore dipartimento dell’Arpam”.

“Da questi signori – sottolinea Bompadre – vorremmo sapere con quale coraggio e seria motivazione abbiano potuto approvare l’istanza presentata da una ditta, i cui vertici sono stati coinvolti in Umbria in alcune vicende giudiziarie legate all’ipotesi di inquinamento ambientale”.

Il rappresentante del Movimento 5 Stelle esprime preoccupazione, dunque, per la condotta degli imprenditori che vorrebbero avviare il loro nuovo impianto proprio a San Severino. C’è il timore che possano essere trattati qui non solo rifiuti edili, ma anche rifiuti pericolosi per la salute della popolazione. “Ora non resta che attendere la fine del procedimento di valutazione di impatto ambientale – conclude Mauro Bompadre -. Confidiamo nella ferma contrarietà già espressa dall’Amministrazione comunale di San Severino e dal sindaco e ci appelliamo in particolare all’assessore Tarcisio Antognozzi che, in qualità di consigliere provinciale, sappia far muro contro questo progetto”.

Infine, la nota del Movimento 5 Stelle esprime preoccupazione anche “nei confronti del Cosmari dal quale ci giungono voci poco rassicuranti su alcune malsane idee di riaccensione del camino (dove alla modica cifra di 300 mila euro si acquistò un filtro poco prima che venisse spento); auspichiamo inoltre che non si proceda nemmeno con la produzione di Css (combustibile derivante da rifiuti indifferenziati). La riteniamo una scelta folle e umanamente deprecabile: abbancare i rifiuti nel cemento, quindi nelle case degli italiani, è una direzione che riteniamo aberrante”.

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