Un progetto volto a valorizzare la figura e l’opera dello scultore e architetto settempedano mette insieme l’Accademia di Belle Arti, l’Arcidiocesi di Camerino e il Comune di San Severino. Gli allievi di vari corsi dell’Accademia lavoreranno a scoprire, documentare, restaurare l’opera dell’artista settempedano, che ha lasciato opere in tutto lo Stato Pontificio. Obiettivo finale la realizzazione di un documentario, di una mostra e del catalogo delle opere.
Ecco di cosa si tratta.
Il “Progetto Bigioli” è nato nel 2010 da un’iniziativa del circolo “il Grillo” di San Severino realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Macerata. In occasione di Salvalarte 2010, “Cercando Venanzio” fu il titolo scelto per una due giorni organizzata allo scopo di valorizzare la figura dell’artista settempedano Venanzio Bigioli, riscoprire le sue opere e per segnalare la necessità del restauro della “Madonna Addolorata” cui l’artista settempedano aveva lavorato nel 1845 assieme al figlio pittore Filippo. L’opera era stata da poco recuperata in stato di decennale abbandono nei locali annessi alla chiesa parrocchiale di Aliforni ed era bisognosa di urgenti opere conservative.
Da quella prima iniziativa molta strada è stata percorsa; il Progetto Bigioli è diventato una concreta attività di ricerca, per la cui realizzazione l’Arcidiocesi di Camerino-San Severino, nella persona dell’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, il Comune con il sindaco Cesare Martini e l’Accademia di Belle Arti di Macerata nella persona della direttrice Paola Taddei hanno sottoscritto un protocollo d’intesa nel marzo del 2014. Da allora diversi corsi dell’accademia vi stanno lavorando in parallelo, ricercando sul campo e in archivi, documentando graficamente e fotograficamente le opere ancora esistenti dello scultore e architetto settempedano. Allo stesso tempo si sta girando un documentario ed è iniziato un programma di restauri che riguarda alcune significative realizzazioni dell’artista. Scopo finale del progetto e quello di dare alle stampe un volume monografico e di produrre un documentario sulla vita e l’opera del Bigioli, in occasione della cui presentazione si prevede di allestire una mostra statica delle opere scultoree mobili e una itinerante alla scoperta di quelle fisse, quali sono gli altari e gli interventi architettonici.
Mentre tutto questo è un preparazione, presto verrà mostrato al pubblico un primo risultato concreto di questa attività, visto che si è da poco concluso il restauro della Madonna Addolorata di Aliforni, immagine simbolo dell’iniziativa al suo lancio. Mentre gli allievi di IRM – Istituto di Restauro delle Marche, corso quinquennale a ciclo unico per la formazione di professionisti del settore nell’ambito dell’Accademia di Belle Arti di Macerata diretto dalla professoressa Francesca Pappagallo – stanno lavorando al restauro conservativo dell’altare Servanzi-Collio della concattedrale di San Severino, la scultura farà in breve rientro a San Severino, ove verrà esposta durante il mese di maggio. Il progetto, che finora ha avuto il sostegno del Ministero dell’Università e ricerca e della Regione Marche, è coordinato dall’assessore comunale alla Cultura, Simona Gregori, da Paolo Gobbi, docente dell’accademia maceratese, e da Luca Maria Cristini, responsabile dell’ufficio che sovrintende al patrimonio culturale arcidiocesano.