Se ne andò da giovane dal maceratese (la Settempeda dell’allora mister Fenucci e del giovane presidente Romagnoli) con una massiccia dote di gol all’attivo in due anni di biancorosso sanseverinate e con il coro personalizzato “E segna sempre lui, e segna sempre lui. Si chiama Cristian Bucchi, si chiama Cristian Bucchi…”.
Da allora ha calcato i campi di mezza Italia ed è stato protagonista su palcoscenici di tutto rispetto, compresa ovviamente la serie A, trafiggendo portieri su portieri con incredibile facilità. Poi la decisione di appendere le scarpe al chiodo, forse con qualche stagione d’anticipo, ma anche la reiterata volontà di insegnare il calcio e guidare con la solita verve le squadre che si sono affidate a lui. Dal Pescara prima nelle giovanili e poi alla testa della prima squadra già però con un piede in serie B, per il warming up da trainer nella massima serie, per continuare con il Gubbio, la Torres con maggiori soddisfazioni lo scorso anno ed ora la decisione di tornare in quella terra che fu l’alba della sua grande carriera.
Cristian Bucchi è il nuovo allenatore della Maceratese.
“Sono contento di essere qui – dice – perché sono stato scelto da una società importante. Quando sono stato contattato dalla presidentessa Tardella e dal diesse Spadoni ho avuto un bagno di entusiasmo e non ci ho pensato su due volte, perché a Macerata c’è la volontà di costruire. Certo, l’impatto con la Lega Pro segna una sorta di passo doppio e deve essere fronteggiato con la giusta coscienza delle difficoltà che incontreremo. Pur tuttavia di una cosa sono convinto. In qualsiasi girone saremo messi la Maceratese avrà a disposizione giocatori che hanno fame, che termineranno le partite con la bava alla bocca, che non molleranno mai. Soltanto con una grande determinazione riusciremo a centrare quello che per ora è l’obiettivo che ci proponiamo: il mantenimento della categoria. Posso garantire fin da subito che io, il mio secondo Mirko Savini ed il preparatore atletico Carlo Pescosolido daremo tutto per questi colori”.
Applausi scroscianti da parte dei tifosi che non si sono voluti perdere la “prima” al bar Digusto italiano dei nuovi vertici tecnici della Maceratese.
Lo schema
Prima di dedicarsi al fuoco di fila televisivo e radiofonico e alle foto con la maglia biancorossa, il nuovo allenatore della Maceratese fa il punto tecnico a chi gli domanda lo schema preferito: “Non vi posso dire che giocherò con uno schema o piuttosto con un altro. Dipenderà da che tipo di giocatori avrò a disposizione. Io in testa il modulo preferito ce l’ho, ma poi vedremo sul campo. Certo è che essendo un attaccante privilegerò il gioco offensivo. La cosa che però pretenderò è che sia la Maceratese a fare la partita e non a subirla”. Alla domanda goliardica se il suo contratto preveda anche la postilla di scendere in campo al centro dell’attacco sorride e sta allo scherzo: “Se ce ne fosse bisogno…”.
Ritiro a Genga dal 15 luglio
Ed ora il count down. La data del ritiro è stata fissata a mercoledì 15 luglio, a Genga. Amena e rigenerante località da cui partirà l’avventura della Maceratese in Lega Pro dopo 42 anni di assenza dalla C unica.
Luca Muscolini