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San Severino e parte del suo territorio
San Severino e parte del suo territorio

Il Consiglio comunale approva definitivamente il Prg

Il Consiglio comunale ha approvato, in via definitiva, il nuovo Piano regolatore generale. “E’ una data storica per la nostra città, l’ultimo Prg risaliva ormai al 1986”, ha commentato il sindaco Cesare Martini, ringraziando i tecnici che hanno lavorato allo stesso ma anche la politica, maggioranza e opposizione, “per l’impegno profuso per giungere alla chiusura di un lungo iter procedurale di uno strumento che è fondamentale per garantire lo sviluppo sostenibile del nostro territorio e per perseguire principi di salvaguardia e valorizzazione delle sue peculiarità. Fin dalla premessa dello stesso ci siamo ispirati principalmente ad azioni di recupero e riqualificazione dell’esistente prevedendo una fitta maglia di interventi volti principalmente a ricucire un tessuto edilizio a volte privo di identità ed estraneo al contesto che lo circondava; contesto, al contrario, ricco di valenza ambientali, di ricchezze paesaggistiche, di memoria storica. Abbiamo creato le condizioni – ha sottolineato il primo cittadino di San Severino subito dopo l’approvazione -, tenendo conto anche del momento di crisi che stiamo vivendo, affinché la nostra realtà territoriale possa rigenerarsi e possa dimostrare la capacità di far fronte, in maniera positiva, agli eventi e ai cambiamenti, anche a quelli a volte non programmabili. Nel quadro strategico del Piano abbiamo tenuto conto di alcune priorità specifiche: oltre alla valorizzazione dell’esistente, al recupero e alla trasformazione del patrimonio edilizio dismesso o sottoutilizzato, al miglioramento degli spazi pubblici esistenti e alla loro integrazione con quelli di nuova previsione, abbiamo anche pensato alla riqualificazione dell’asta fluviale, al contenimento del consumo di suolo. Poi, riconoscendo luoghi entro cui le azioni e i progetti andranno ad agire, abbiamo individuato le aree di trasformazione vocate alla rigenerazione della città e del territorio e le aree dei progetti urbani. Ciò ci ha portato a sentire il capoluogo e il paesaggio come elementi di un unico organismo complesso, ricco di eventi e di dettagli, e a individuare precisi ambiti strategici: la riqualificazione lungo il parco fluviale del Potenza, la connessione funzionale delle centralità, i quartieri della sperimentazione, la strada dei borghi storici, la strada della collina coltivata. Questo Piano – ha sottolineato ancora il sindaco Martini – oltre ad occuparsi del territorio urbano consolidato, dei lotti interclusi e delle aree di completamento, ha tenuto nella dovuta considerazione anche le parti di territorio non urbanizzate destinate all’agricoltura, oppure non suscettibili di trasformazione urbanistica, indicando i progetti di tutela, recupero e valorizzazione del territorio rurale nonché quelli per la realizzazione di dotazioni ecologiche o di servizi ambientali. Abbiamo lavorato con un progetto di suolo che andrà a creare una connessione tra gli spazi aperti e i materiali urbani dei quali la città è costituita, i filari alberati, gli spazi verdi, le piazze e i parcheggi. Avevamo tempo fino al 21 gennaio 2015 per giungere all’approvazione definitiva ma, grazie ancora una volta ai progettisti, ai tecnici del Comune e a quelli della Provincia, abbiamo anticipato i tempi. Finalmente abbiamo disegnato il futuro della nostra città, cambiato la visione delle cose, dando priorità ai servizi e poi alla parte abitativa. Questo Piano, con questa sua filosofia, contiene molte innovazioni e non va certo dietro ai singoli cittadini e ai soliti noti”, ha concluso il sindaco Martini. C’è stato il lavoro di un team di esperti dietro alla redazione del nuovo Piano regolatore generale della città di San Severino. L’Amministrazione comunale settempedana si è affidata agli architetti Maurizio Scarpecci, Rossella Tassetti, Marcello Santini, al geologo Alessandro Onorati ed all’agronomo Michela Baiocco. La struttura ha operato di concerto con l’assessorato all’Urbanistica e con l’intera struttura comunale. “Alle capacità edificatorie, originariamente accertate in 133.072 metri cubi poi ridefinite in 122.476 metri cubi, a seguito degli stralci della Provincia – spiega i numeri del Piano l’architetto Maurizio Scarpecci – sono state aggiunge le sole potenzialità edificatorie di tipo residenziale, pari a 167.117 metri cubi, derivanti dalle proposte di recupero delle attività industriali dismesse peraltro già appartenenti a contesti urbanizzati e, quindi, esenti dal rispetto dell’indirizzo sul dimensionamento prescritto dal Ptc provinciale”.

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