Una mattinata di lavoro sull’approccio all’insegnamento delle discipline tecniche e scientifiche, a partire dalla provocazione del professor Jack Holbrook (inglese, già presidente dell’International Council of Associations for Science Education, consulente per l’educazione scientifica in molti Paesi nel mondo) che ha posto la domanda sull’importanza della motivazione nell’educazione scientifica.
Con la presenza degli studenti delle quinte classi e di numerosi docenti, anche di altre scuole, mercoledì 17 settembre, presso l’aula magna dell’Itis “Divini” di San Severino, sono state illustrate alcune esperienze didattiche che hanno posto in rilievo come sia possibile realizzare un insegnamento che renda sempre più partecipi gli studenti, agendo sulla loro motivazione e muovendo il loro interesse. Un aspetto fondamentale della scuola, questo, come ha sottolineato la dirigente Rita Traversi e ripreso il sindaco Cesare Martini nel saluto iniziale, ringraziando anche il prof. Liberato Cardellini dell’Università Politecnica delle Marche che, in qualità di referente nazionale del progetto europeo Profiles, ha coinvolto attivamente la scuola, consentendo contatti anche internazionali.
Sono stati alcuni studenti stessi a parlare delle esperienze svolte, come quelli dell’informatica – coordinati dalla professoressa Lidia Papavero – che hanno collaborato con la Confindustria per un sito sull’alternanza scuola-lavoro e con la residenza “Chierichetti” di Gagliole per la gestione informatica della struttura.
Interessanti le brevi comunicazioni presentate dall’insegnante Sara Coluccini (Istituto comprensivo “Paladini” di Treia) con il suo lavoro con i bambini per l’insegnamento delle scienze in inglese; dal professor Mariano Maponi (Itis), con la realizzazione degli e-book; dalla professoressa Lorenza Battistini (ora all’Itis “Divini”) con il lavoro sui colori naturali realizzato al Professionale “Frau”, indirizzo Moda; dal professor Franco Maiolati (Itis) con esempi di professioni “chimiche” nel cinema.
La conclusione della conferenza è spettata alla professoressa Miia Rannikmäe dell’Università di Tartu (Estonia) che ha portato esempi di didattica della chimica secondo i suggerimenti del progetto Profiles.
Il Profiles è un progetto a finanziamento Europeo che coinvolge 22 Paesi, con la finalità di offrire una rete per la discussione d’idee d’insegnamento, lo scambio di materiale didattico, la promozione dei sistemi migliori, l’offerta di seminari in base alle necessità, laboratori e mostre, a livello locale, regionale nazionale ed internazionale.