Ammonta a due milioni di euro, per l’esattezza 2.042.000 euro, il bilancio per la gestione associata dei servizi sociali da parte dell’Ambito territoriale sociale della Comunità montana di San Severino. Nonostante la crisi il quadro economico non ha subito modifiche vista l’importante risposta fornita fino ad oggi ai cittadini utenti fra cui figurano molte persone in stato di bisogno. “L’ente che rappresento, in qualità di capofila – spiega il presidente della Comunità montana, Gian Luca Chiappa – gestisce i servizi per conto di otto Amministrazioni locali che complessivamente, nel corso del 2013, hanno stanziato 250 mila euro, una quota pari al 12% circa del totale, per far fronte alle domande di oltre 3 mila assistiti”. “Grazie a una serie di progetti, alle risorse messe a disposizione dall’Ambito stesso, ai fondi europei, a quelli regionali o garantiti da istituti come l’Inps o l’ex Inpdap – sottolinea Valerio Valeriani, coordinatore dell’Ambito territoriale sociale – siamo riusciti, ancora una volta, a mettere in piedi un sistema che grava pochissimo sulle casse dei Comuni. Complessivamente la struttura si è presa carico, negli ultimi dodici mesi, di 730 assistiti cui ha garantito servizi a domanda individuale, di 462 utenti fra minori e disabili, di 300 casi presi in carico dagli assistenti sociali, di 79 pazienti con problemi di salute mentale, di altri 73 casi cui si è data risposta con servizi d’assistenza domiciliare, di una ottantina di interventi di tipo economico elargiti ad anziani e disabili e di un’altra quarantina di risposte, sempre di natura economica, ad altrettante famiglie con minori in difficoltà. A questi si devono aggiungere gli interventi, più di 1.500 complessivamente, garantiti a soggetti interessati da progetti e servizi di prevenzione e tutoraggio”. Complessivamente la gestione associata dei servizi sociali vede impegnati presso l’Ambito sociale territoriale un centinaio di addetti fra quelli delle cooperative sociali e di varie associazioni. In quest’ultimo caso si tratta di una ventina di operatori, per lo più volontari. La maggior parte delle risorse viene destinata agli anziani, la quota è di circa 700 mila euro. Seguono le disabilità, con una quota di altri 600 mila euro, poi i minori e gli adolescenti che richiedono interventi per 250 mila euro circa, le persone affette da problemi di naturale mentale per cui sono stati stanziati circa 220 mila euro di interventi. Infine 140 mila euro sono stati spesi per i servizi sociali professionali, in pratica gli assistenti sociali, altri 20 mila per la prevenzione delle dipendenze e, da ultimo, 20 mila euro circa per gli immigrati.