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Ginnasti al Giardino pubblico (1927)
Ginnasti al Giardino pubblico (1927)

Settimio Cambio, ginnasta negli anni ’20

Come brevemente accennato da Alberto Pellegrino nel suo splendido articolo di qualche giorno fa, pubblicato su questo sito, Settimio Cambio in gioventù fu un valente ginnasta nelle file della Società Sportiva Settempeda. Le parallele asimmetriche e gli anelli erano le specialità dove Settimio eccelleva in modo particolare. La squadra guidata da Italo Scarafaggi (bravissimo alla sbarra) prese parte tra il 1925 e il 1928 a diversi concorsi ginnici in varie parti d’Italia, dove si mise in grande evidenza. Si ricorda in particolare la trasferta di Cagliari, nel 1926, dove gli atleti, al ritorno a San Severino alla stazione vennero accolti e festeggiati a lungo dalla popolazione, come evidenziato da una foto dell’epoca, molto eloquente. L’immagine qui sopra è stata invece scattata nel 1927 al Giardino pubblico. La squadra si stava preparando per il concorso ginnico di Bologna, al cospetto di un numeroso e variegato pubblico. L’imponente signore al centro, con la sigaretta in bocca è l’avvocato Giuseppe Riatti, podestà dell’epoca e presidente della Settempeda. Unanimemente riconosciuto come una bravissima persona, diede un notevole appoggio, non solo morale alle sorti della sportiva. Quello con le mani in tasca che guarda l’obiettivo, a mo’ di sfida è un giovanissimo Settimio Cambio (19 anni). Il giovanetto con le braccia incrociate, vicino al podestà, è un giovane Tullio Leonori. Alla sbarra un aspirante… attrezzista. In quel tempo la Settempeda era una buona squadra di ginnastica artistica e attrezzistica ed era formata da ben 16 atleti. Di questi se ne ricordano dieci: Armando Trettacconi, Italo Scarafaggi, Mario, Marcello e Luigi Mataloni, Tullio Leonori, Gino Ottavi, Settimio Cambio, Giovanni Rotelli e Venanzo Marchetti. Tra gli altri cinque ci doveva essere sicuramente qualcuno degli Sfrappini e Giustino, il figlio dell’oste. L’istruttore era il signor Pichi, un impiegato originario di Arezzo, che lavorava a San Severino. L’atletica leggera e il calcio vennero solo qualche tempo dopo.

Gabriele Cipolletta

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