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Igino Colonnelli con la professoressa Colafrancesco
Igino Colonnelli con la professoressa Colafrancesco

80° della Liberazione: Iginio Colonnelli racconta… “Zigomar”

Un personaggio particolare, “Zigomar”, all’interno della lotta al nazifascismo, proposto dal professor Iginio Colonnelli ai ragazzi di prima e seconda media (i compagni di terza erano impegnati nella visione del film “Flora”, giovane nel contesto della Resistenza) del Comprensivo Tacchi Venturi. È stata vissuta così la mattinata precedente l’anniversario dell’80° anno della liberazione dal giogo nazifascista dagli studenti dell’istituto diretto da Catia Scattolini, grazie all’organizzazione del Consiglio comunale dei ragazzi e la supervisione delle referenti del progetto di Cittadinanza e costituzione, Valeria Colafrancesco ed Alessandra Aronne.

Più interessati i ragazzi di seconda per la vicinanza (fra un anno) con la trattazione del tema della seconda guerra mondiale, ma non meno attenti i ragazzi delle prime, la trattazione ha avuto nell’ex professoresse di Lettere Iginio Colonnelli, personalità di spicco di spicco dell’Anpi, un conduttore agile eppur copioso di particolari. Gli studenti settempedani hanno così potuto conoscere le peripezie di Fulgo Teofani, detto “Zigomar” in ossequio alla figura dell’ineffabile omologo francese del Diabolik italiano, anarchico proletario che pure trovò ideali comuni anche con il capitalista cattolico Enrico Mattei al cui fianco combatté un mese contro la dittatura fascista che tentò di stemperarlo in ogni modo.

Molti alunni sono rimasti sbalorditi dalla narrazione di Colonnelli delle peripezie del ribelle “Foschetto” che, a contatto con il sorgente fascismo, ne subì gli strali per non averlo abbracciato. Per il matelicese poi settempedano di adozione per aver condiviso la sua vita con una donna della frazione settempedana di Ugliano si susseguirono atti ribelli e punizioni, con diversi provvedimenti di confino, fino a quando Teofani si unì alla banda partigiana del capitano Salvatore Valerio che poté contare su combattenti di tante nazioni, fra cui il partigiano dell’Etiopia “Carletto”, sepolto successivamente a San Severino, e lo sloveno Mario Depangher, primo sindaco settempedano del dopoguerra.

La parabola in nome della libertà dell’irriducibile Zigomar terminò il 7 aprile del 1944, dopo la battaglia di Valdiola del 24 marzo precedente, che vide anche lui tra i protagonisti.

Zigomar perì infatti in un misterioso agguato, senza poter vivere la gioia di una San Severino liberata. Un modo singolare di ricordare l’anniversario della Liberazione, con i protagonisti del territorio, che ha affascinato gli studenti del comprensivo Venturi.

Luca Muscolini