Il Sistema dei teatri condominiali all’italiana nell’Italia centrale tra il XVIII e XIX secolo è ufficialmente candidato a Patrimonio dell’Unesco. La decisione è stata assunta nell’ambito di una riunione interministeriale, nelle more del rinnovo degli organi della Commissione nazionale italiana per l’Unesco ed è stata annunciata da Gianmarco Mazzi, sottosegretario di Stato alla Cultura con delega all’Unesco.
Fanno parte della candidatura i teatri di Ascoli, Offida, Fermo, Porto San Giorgio, Urbania, Pesaro, Fano, Fabriano, Jesi, Macerata, Tolentino, San Severino, Potenza Picena e Recanati.
Ora la candidatura sarà sottoposta all’esame degli organi consultivi del Comitato del Patrimonio mondiale e poi, nel 2026, alla valutazione del Comitato della Convenzione del 1972.
Le Marche, come dimostra anche questa candidatura, hanno un patrimonio teatrale che ha davvero pochi eguali, con un centinaio di teatri storici disseminati in borghi e città, in gran parte ristrutturati e funzionanti. Si tratta di un tessuto profondamente radicato nel territorio, dove ogni comunità ha il suo teatro come luogo d’incontro e crescita culturale.