Novello Cesaretti ci ha lasciato, aveva 80 anni. Era un uomo buono, molto conosciuto e benvoluto a San Severino: prima di andare in pensione, aveva lavorato a lungo come elettrauto nella propria officina, in viale Europa.
Lascia la moglie Marisa, la figlia Romina con il marito Gionata, i nipoti Giorgia e Gioele, la sorella Marina, il fratello Corrado con Dria, i cognati Renzo ed Elia. I funerali saranno celebrati mercoledì 9 ottobre, alle ore 9.30, nella chiesa di San Domenico. La camera ardente è stata allestita nella sala del commiato “Il Tempio degli Angeli”.
Le offerte raccolte durante le esequie saranno devolute all’Hospice di San Severino.
Una storia…
Quella di Novello e Mimi è una storia che da tempo volevo scrivere…
Lo faccio ora che il carissimo Novello, mio zio, se n’è andato in punta dei piedi per raggiungere il Paradiso.
Otto anni fa le scosse di terremoto hanno danneggiato la palazzina in cui Novello abitava con la moglie Marisa. Un’ordinanza di inagibilità ha allontanato tutti coloro che vivevano nei sei appartamenti dell’edificio. L’unica a rimanere lì una tenera gattina, Mimi, di cui si prendeva cura l’anziana signora del primo piano. Lei, dopo il sisma, ha dovuto lasciare San Severino per motivi di salute e Mimi non ha potuto seguirla.
Però, per fortuna, c’era Novello che ogni giorno passava a darle cibo e a vedere come stava. Così non se n’è andata, Mimi è restata sempre là, magari aspettando il ritorno della sua padrona che, invece, nel frattempo purtroppo è deceduta.
Novello non mancava mai di passare, e ogni giorno il loro legame diventava più forte, più bello. Lui curava qualche frutto nell’orto, ma soprattutto aveva Mimi lì ad attenderlo con il suo dolce miagolio. Entrambi stemperavano la loro malinconia stando insieme, tra un graffietto e una battuta.
Sono passati mesi, anni.
La gattina è diventata grande, è ormai amica anche dei vicini e, quando Novello ha cominciato a venir di meno per problemi di salute, sono stati i suoi adorati nipoti Giorgia e Gioele a prendersene cura.
La palazzina ferita dal sisma è ancora in piedi, puntellata, disabitata, grigia non solo nel colore. Dicono che presto sarà abbattuta per essere ricostruita, però Novello non ha fatto in tempo a ritornare ad abitare nella sua casa: era un suo grande desiderio! La malattia ha corso più veloce della burocrazia lungo quel farraginoso cammino della ricostruzione che non lascia ancora intravedere la luce in fondo al tunnel.
Quando arriveranno le macchine demolitrici Mimi dovrà lasciare il riparo che Novello le aveva riservato in un angolo della struttura: sarà un altro momento triste! E tra la polvere delle macerie torneranno in mente tanti ricordi, sembrerà di intravedere pure il volto di chi non c’è più…