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I funerali di Sante Bianchi
I funerali di Sante Bianchi

I suoi cari, gli amici, la Scuola: commosso addio a Sante Bianchi

Il cielo plumbeo è stato squarciato dal sole allorché gli uomini de “Gli Angeli” hanno condotto il feretro fuori dalla chiesa di San Domenico, quasi a voler salutare con serenità Sante Bianchi all’ultimo viaggio terreno.

Contemporaneamente alcune gocce di pioggia lo hanno bagnato, in ossequio alla credenza popolare secondo cui la pioggia scorta le anime dei defunti in paradiso. Sante Bianchi, strappato improvvisamente all’affetto dei suoi cari nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, se n’è andato così, venerdì pomeriggio, nel religioso silenzio degli astanti lacerato dal pianto accorato della compagna Maria Teresa.

«Le lacrime sono una protesta contro la morte da parte di coloro che restano – ha sottolineato don Aldo Romagnoli nel commento al vangelo di San Giovanni –, lacrime di protesta che diventano lacrime di speranza per la prosecuzione dell’esistenza, non più terrena, ma divina, di chi ci lascia. Tutto quello che ha fatto di buono Sante in questo mondo resta con noi, nella memoria di chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene. La morte è solo un passaggio. La nostra esistenza non finisce qui».

Alla concelebrazione hanno partecipato i vertici della Settempeda, nelle cui file del settore giovanile gioca il figlio di Sante, con in testa il presidente Marco Crescenzi, alcuni allenatori e un drappello di ragazzi in tuta sociale. Rappresentanze anche dall’Ic Tacchi Venturi e dall’Itts Eustachio Divini. Sandro Luciani, dirigente del Divini, istituto in cui Sante lavorava come collaboratore scolastico, ha partecipato di persona al funerale con alcuni insegnanti e collaboratori scolastici. «Sante era una persona meravigliosa – hanno detto i colleghi di lavoro – è stato un onore averlo al nostro fianco».

Lu.Mus.

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